“Zitta e lavora!”
La mia vita flessibile
“Cosa? Hai un contratto part-time ed hai un altro lavoro ed io ti dovrei agevolare con la turnistica? Cosa? E’ un lavoro in nero? Beh! La legge dice che devi portarmi l’altro contratto per chiedere di essere agevolato con turni idonei, quindi mi dispiace ma dovrai seguire i turni che IO ti assegnerò!”
Non diciamolo a nessuno che ci sono aziende che utilizzano le clausole flessibili ed elastiche per rovinare letteralmente la vita dei lavoratori che non rispettano i loro standard (è tutta una questione di numeri: produttività all’ 86%, tempo tra un cliente e l’altro, numero articoli scansionati, media scontrino, articoli annullati etc, etc, etc). Ad esempio tu non mi piaci e io ti sottopongo a turni come: 7,00-10,00 14,00-17,00! Che tanto, a furia di mettere la benzina due volte al giorno, ti dimetti da solo per esaurimento nervoso.
Non diciamo a nessuno che una clausola del jobs act rende possibile la modifica del contratto individuale dei lavoratori previo accordo con l’azienda in presenza anche solo di un consulente del lavoro (rigorosamente pagato dell’azienda) anziché dinnanzi alle organizzazioni sindacali.
In poche parole io, che sono il tuo capo, vengo da te e ti dico “che ne diresti di dimezzare le ore del tuo contratto? Mi dici di no? E io ti licenzio per crisi economica!” (che tanto, anche se un giudice disponesse l’illegittimità della causa del licenziamento, io mica ti devo reintegrare).
Shhhhh. Silenzio. Non diciamolo a quelli del PD che ci sono aziende che stanno chiedendo ai lavoratori di dimettersi per poi essere riassunti con il contratto a tutele crescenti.
Shhhhhhhh. Non diciamolo a nessuno che alcuni lavoratori hanno già accettato dietro al ricatto del trasferimento o del licenziamento.
Shhhhh. Silenzio anche sulla video-sorveglianza nei luoghi di lavoro. L’altro giorno, mentre lavoravo, squilla il telefono ed era il mio capo: sorridi, mi ha detto, che ti sto inquadrando!
Shhhhh. Sii flessibile, sii elastico, ma soprattutto, sii silenzioso perché c’è la crisi. “Ah… dimenticavo, con questa crisi, non conviene neanche fare figli.”