domenica, Novembre 24, 2024
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Vivere nel “Guasto”

Un reportage racconta una delle vie più di­scusse di Bologna. Ne parliamo con gli autori

Prendete 3 bottiglie di Mo­retti, spac­catele in Piazza Verdi, ag­giungeteci 2 bicchieri di pignoletto in­vecchiato pochi mesi, un pizzico (anche 2) di ganja, un gruppo bello nutrito di punkabestia e una decina di pisciate sui muri del Co­munale e walà…

C’è chi si è abituato a parlarne ogni giorno, quasi come ci si abitua a parlare del tempo con gli estranei. C’è chi invece sul degrado ci costruisce discorsi infiniti trovando un pretesto per attaccare gli stu­denti fannulloni, gli immigrati, chiunque stia attraversando la strada in quel mo­mento. E poi c’è un’altra categoria, sem­pre più rara, di persone che invece di ras­segnarsi alla condizione in cui riversa il centro universitario di Bologna cerca di capire.

Tra questi abbiamo conosciuto Alessan­dro D’Oria e Davide Sberna, studenti del DAMS e fondatori di “Sequage”, un grup­po di lavoro che realizza produzioni au­diovisive. In realtà, ancor prima di cono­scere loro, abbiamo visto “GUASTO”, il trailer del reportage che si occupa della problematica del degrado in Via del Gua­sto firmato, appunto, “Sequage”.

Il vostro reportage si concentra sul de­grado in una delle zone più popolate di Bologna. Quanto, secondo voi, questa problematica può incidere sulla vita quotidiana di uno studente?

Alessandro: Il problema del degra­do, en­trando praticamente a far parte della vita quotidiana di ogni studente, risulta meno evidente. Girando il cortometraggio abbia­mo avvertito un atteggiamento gene­rale di indifferenza da parte della stragrand­e mag­gioranza degli studenti. Quasi tutti, più o meno velocemente, si abitua­no.

Davide: Nella vita quotidiana dello stu­dente il degrado risulta anche evitabile, dopotutto le zone“guaste” per così dire, si conoscono. Il problema sta proprio nel fat­to che ci si ritrova a voler evitare certi luo­ghi a causa delle condizioni nelle quali si ritrovano. La versione integrale del vi­deo propone numerose interviste.

Che impatto avete avuto sulla gente? Vi siete sentiti condivisi dalle altre per­sone oppure avete riscontrato indiffe­renza?

Alessandro: Grottesco. La gente non riu­sciva a credere che stavamo realiz­zando un reportage sul Guasto. I giovani si sono mostrati più frettolosi e superficia­li mentre gli adulti, specialmente i cittadi­ni bologne­si, hanno manifestato parecchio interesse per la nostra iniziativa.

Davide: la tendenza era fortunatamen­te più indirizzata a voler parlare con noi. In molti hanno voluto esprimere il proprio parere sull’argomento. Nonostante questo, però, non sono mancati i rifiuti.

Lavorando sul campo avete sviluppa­to qualche idea su una possibile soluzio­ne al problema?

Alessandro: Di soluzioni pratiche ce ne sono molte. Il vero problema sta nel con­cetto distorto di libertà che sfocia nella mancanza di rispetto per l’ambiente e per l’essere umano. E’ insomma una questio­ne di ‘mentalità’, come ci ha fatto notare un signore che abbiamo intervistato.

Davide: Il problema sta proprio in quel “ ci penserà qualcun altro”, una que­stione d’assenza di senso civico che non ha una soluzione identificabile. Restando in tema di degrado…qual è la più grave scena a cui avete assistito da quando siete a Bolo­gna ?

Alessandro: di brutte scene se ne vedono tutti i giorni, ma forse quella che mi ha terrorizzato di più è stata quella di due pit bull sciolti e sprovvisti di museruol­e che, sotto gli occhi di tutti ed in pie­no giorno, hanno aggredito un cane di pic­cola taglia.

Davide: vivendo qui da qualche anno forse mi sono abituato a scene che risulta­no gra­vi non più nella loro singolarità quanto al fatto che si vedono tutti i giorni, quindi un episodio in particolare non mi viene in mente. Il Guasto è all’ordine del giorno. Per dirne una: il tappeto di botti­glie che è Piazza Verdi alla fine della sera­ta…

Pur essendo molto giovani avete già rea­lizzato molto. Progetti per il futuro?

Ci sono molte idee in cantiere, stiamo pre­parando un altro cortometraggio, un docu­mentario sociale e quest’estate ci stia­mo attrezzando per girare il nostro pri­mo lun­gometraggio.

Info: https://www.facebook.com/Sequage?fref=ts

Trailer: https://www.youtube.com/wat­ch?v=FHXkGfP_yt4

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