Vietato essere poveri
Ordinanza del Sindaco di Catania. Multe per chi si siede o dorme in strada. Proibito pure bere birra e vino fuori dai locali.
Multe da 50 ai 300 euro per chi bivacca nel centro città, per chi consuma bevande alcoliche al di fuori dei pubblici esercizi regolarmente autorizzati e per chi detiene strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani.
Sono queste le disposizioni a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale dell’ordinanza numero 89 promulgata il 4 luglio dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese.
“considerato che – scrive il Sindaco – vi è stato un notevole incremento di soggetti che, specie nelle aree del centro cittadino, anche per l’intera notte, all’aperto, con sedute e ricoveri di fortuna, bivaccano sulla pubblica via, utilizzando oggetti di varia natura, come cartoni, coperte, scatoloni, materassi, al fine di costituire un giaciglio per lo stazionamento ovvero per il consumo di cibo e bevande alcoliche, espletando in luogo pubblico anche le funzioni fisiologiche”, che “il comportamento di tali soggetti, che talvolta hanno al proprio seguito cani, causano un senso di disagio diffuso nella popolazione e nei turisti che frequentano il Centro Storico, determinando una sensazione di degrado del decoro urbano e precarietà delle condizioni igienico sanitarie” e che addirittura “sono segnalati, con sempre maggiore frequenza, casi di raggruppamenti di persone, anche senza fissa dimora, dedite al consumo abituale di bevande alcoliche e superalcoliche che, stazionando nella pubblica via, recano disturbo ai passanti e ai residenti e determinano problemi igienico-sanitari espletando in luogo pubblico le proprie funzioni fisiologiche” d’ora in poi a Catania sarà vietato sedersi sui gradini dei palazzi, sulle panchine delle piazze e della villa Bellini.
Sarà vietato, se sei povero e senza alcuna casa, mettere un cartone a terra o una coperta sotto un portico, per passare la notte. Sarà vietato comprarti una birra o un bicchiere di vino e consumarlo in giro o in piazza. Sarà vietato, per l’occasione della difesa del decoro urbano, persino andare in giro con una bomboletta di colore nello zaino o con qualche pennello, perché potresti sempre imbrattare qualche palazzo o qualche panchina.
Chi verrà beccato dalle forze dell’ordine sarà multato e soprattutto cacciato. Inimmaginabile è infatti il poliziotto che chiede al senza tetto di pagare un’ammenda di 300 euro per aver dormito in strada ma saranno all’ordine del giorno i rastrellamenti dei disperati che verranno allontanati dagli sguardi schifati degli abitanti dei palazzi del centro.
“Ogni tanto uno scossone – scriveva Pippo Fava – un muggito di collera, e centomila voti ai fascisti per significare che vorrebbero un poliziotto ad ogni angolo di strada, e leggi che consentano di picchiare a sangue lo scippatore catturato in flagrante, ed altre che prevedano la fucilazione per l’assassinio. Mai è passato una sola volta per la testa che la maniera sarebbe di togliere i miserabili dalla miseria, gli infelici dall’infelicità, i violenti dalla violenza, di dare la casa, la scuola, la palestra, l’ospedale, l’acqua, la capacità e quindi anche l’occasione di un lavoro moderno”.
Nessuna ordinanza per approntare un dormitorio pubblico per chi vive per strada, neanche quattro lire per ristrutturare e istallare dei bagni pubblici, e nemmeno un’azione per rafforzare i servizi sociali che si dovrebbero occupare di emarginazione e povertà.
Intanto un’altra Catania si organizza e già è pronto un appello per convincere il Sindaco Pogliese a ritirare l’ordinanza e affrontare le emergenze sociali della città non come un problema di ordine pubblico o di decoro urbano. Ci si vedrà lunedì prossimo, 9 luglio, alle otto di sera, in via Crociferi, sperando di non essere multati perché seduti sui gradini.
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L’appello di associazioni e movimenti contro l’Ordinanza.
No all’ordinanza contro i senza tetto del Sindaco di Catania. Il disagio sociale non è un problema di ordine pubblico e decoro. Assemblea in piazza lunedì sera.
Con l’ordinanza 89 del 4 luglio 2018 il Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha vietato il bivacco nelle zone del centro cittadino, con particolare riferimento alle persone che “anche per l’intera notte, all’aperto, con sedute e ricoveri di fortuna, bivaccano sulla pubblica via, utilizzando oggetti di varia natura, come cartoni, coperte, scatoloni, materassi, al fine di costituire un giaciglio per lo stazionamento ovvero per il consumo di cibo e bevande alcoliche”.
Sono previste multe dai 50 ai 300 euro e l’allontanamento di queste persone verso non si sa quale destinazione, considerato che non si è attivata alcuna azione dei servizi sociali e l’ordinanza è esclusivamente dettata da ragioni di “degrado del territorio e pregiudizio del decoro”.
Nell’ordinanza sono previste pure uguali sanzioni per chi consuma alcolici fuori dai pubblici esercizi regolarmente autorizzati e per chi anche solo detiene strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani.
Catania è una città che negli ultimi anni ha visto aggravarsi le situazioni di povertà assoluta, con la crescita del disagio sociale ed economico. Sono tante le associazioni e i gruppi di cittadini, i centri sociali che hanno tentato di dare sostegno e aiuto alla popolazione più vulnerabile, in particolare alle persone senza casa costrette a vivere in giacigli di fortuna.
Crediamo che sia profondamente sbagliato e inutile affrontare il grave disagio sociale che vive una parte di cittadini esclusivamente come problema di ordine pubblico o di decoro urbano. O, addirittura, criminalizzare l’atteggiamento di chi consuma delle bevande senza essere seduto al tavolino di un locale, come se la stessa Movida notturna diventasse un avversario del decoro urbano.
Catania non è solo la città del turismo o degli esercenti commerciali e non saranno le sanzioni amministrative a chi è nulla tenente o gli allontanamenti dal centro delle persone senza fissa dimora a rendere la città più sicura o a migliorare le condizioni di chi vive in assoluta povertà e solitudine.
Chiediamo la revoca dell’ordinanza 89 e l’avvio di azioni volte alla creazione di un dormitorio comunale, al rafforzamento dei servizi sociali, all’aumento dei bagni pubblici e a un controllo del territorio che tuteli i soggetti più vulnerabili e privi di risorse economiche.
Per questo invitiamo tutte e tutti ad una assemblea- bivacco nella quale discutere della Catania aperta alle diversità che vogliamo, a differenza di quella chiusa che sembrano volerci imporre le nostre istituzioni. Appuntamento Lunedì 9 Luglio, ore 20:00, in Via Crociferi, angolo scalinata Alessi.
I turisti bevono spesso fuori dei locali. Dovremmo mettere avvisi in aeroporto stazioni navi ecc. Cominciamo ad avvisare i tour operator
Come al solito invece di affrontare realmente i problemi si sceglie di nasconderli sotto il tappeto. Mi chiedo pure come farà tutta quella gente a bere esclusivamente dentro i locali…nel 90% dei casi c’è spazio a stento per il personale.