Vacanze siciliane
E ora, un altro pezzo di Sicilia
Santuzza, non ce la fa: durante il viaggio da Cefalù a Milazzo viene meno, accelera da sola. Il viaggio è devastante, malgrado fossimo partiti molto presto. Quindi facciamo uno stop a acqua dolce da un meccanico, poi riprendiamo il cammino e finalmente arriviamo a Barcellona Pozzo di Gotto. Vengo ricompensato con una super cena; mi fanno un’intervista, ma mi aspettano 2 giorni pieni di lavoro, intensissimi.
La Vespa, nel frattempo, incontra un altro meccanico, che però non risolve il problema. In più mi tocca rifare un’intervista perché nella trasmissione dalla scheda al computer il pezzo non passa completamente. Avanti e indietro con la Vespa rotta tra Messina, dove in un secondo momento mi sono trasferito, fino a Villafranca e poi anche Milazzo, dove ho da fare un’intervista improvvisata all’ultimo momento.
Messina è una città che non mi piace. Credo che sia una di quelle città che ti peggiora, almeno questa è l’impressione che mi ha fatto; d’altronde, quando una città ha un procuratore generale imputato di diffamazione pluriaggravata ai danni di Adolfo Parmaliana, significa che la situazione è veramente difficile.
La città, la Vespa, i viaggi avanti e indietro, il sole e un incidente di cui non vi posso raccontare ora, mi procurano un’insolazione che dura 3 giorni e che però non posso permettermi di curare se non nelle pause che mi capita di avere durante le giornate piene, che ormai si fanno sempre più lunghe e intense. L’unico tentativo di rimedio era mettermi in testa, sul collo e sulle tempie delle bottiglie d’acqua ghiacciata recuperate a casa o nelle pizzerie dove andavo a mangiare sotto gli sguardi straniti degli altri clienti e dei camerieri.
Il caldo è insopportabile e per tutta la giornata ho la sensazione chiara e precisa che il cervello mi frigge, anche durante le ore più fresche della notte. Un altro problema è la Vespa: non mi regge più. I meccanici non hanno avuto la cura e l’attenzione necessaria per farmi affrontare un viaggio come questo. Insomma io, anche se non sono meglio degli altri, non sono un cliente da prendere sotto gamba: devo fare un viaggio lungo e non è proprio un viaggio di piacere, che dove mi fermo mi fermo non mi interessa. Io devo arrivare in molti posti, e la vespa non mi può mollare.
Avevo chiamato il meccanico di Palermo spiegandogli che il lavoro era stato fatto male e lui mi aveva chiesto una settimana per venire a recuperare la Vespa a Messina; dopo il fallimento del meccanico di Milazzo lo richiamo, nero, e rosso paonazzo in viso, una iena con la bava alla bocca, e lui tranquillamente mi dice: “vengo stasera”.
Arriva. Si carica la Vespa, non so come, su una Y10 e se la riporta a Palermo e io, finalmente, il giorno dopo posso lasciare Messina. Questo succedeva più di una settimana fa.
Il meccanico di Milazzo
Il cervello che frigge, le parole che non riesco a dire e che ho sulla punta della lingua, improvvisamente non riesco ad alzarmi dal letto malgrado abbia un appuntamento, la solitudine di tutto questo tempo passato tra lavoro, corse senza pausa, trasformazioni di file, correzioni di video montati o semplicemente visioni per dare l’ok o comunicare piccole modifiche, la trasmissione dei dati, la ricerca di immagini da inserire nelle interviste per dare una faccia a nomi o luoghi nominati dagli intervistati, contatti con le persone da incontrare, ricerca delle persone da incontrare, trovarmi un posto letto, fare e disfare i bagagli, la Vespa che non funziona, i viaggi sotto al sole cocente, cercare soluzioni per far moltiplicare il numero di quelli che seguono antimafia special, cose che non mi sarei mai sognato di fare su Facebook, visto che non c’era manco un lavoro mio pubblicato fino a che non è iniziata con questo viaggio l’esperienza tra le luci e le ombre dell’antimafia.