Una giornata particolare
Musica per ricordare
PIPPO FAVA E GLI INVISIBILI: UNA NUOVA CIVILTA’
“Parole e musica per ricordare Giuseppe Fava” è il titolo della giornata che abbiamo dedicato a Pippo Fava il cinque gennaio. Comincia presto, alle 10.00 del mattino al Gapa, nel quartiere di San Cristoforo. Arriva il Procuratore Salvi. Lo Stato, o almeno una parte dello Stato, che egli rappresenta, è qui, seduto in prima fila, per Fava, con i nostri bambini di San Cristoforo.
Si alza in piedi Caruso del Gapa. Racconta che in questi ultimi trent’ anni, da quel terribile 5 gennaio 1984, quando il “maestro” fu ucciso, l’impegno è continuato con un’attività di antimafia sociale. Accusa lo Stato di essere assente, proprio nei quartieri a rischio. Poi iniziano i bambini dell’Orchestra Falcone Borsellino. Suonano “Alla rustica” di
Vivaldi. Li dirige Andrea La Monica, giovane maestro italiano che da alcuni anni segue la scuola creata dalla nostra “Città invisibile”. Spiega l’importanza di questo progetto educativo.
L’orchestra è un corpo unico composto da parti diverse, che si armonizzano perfettamente se ciascuno impara a rispettare lo stesso tempo degli altri, e se si impara ad ascoltarsi a vicenda.
I bambini di San Crisotforo
Questi bambini, provenienti dai quartieri San Cristoforo, Librino di Catania, da Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia e da Siracusa, sono un esempio dell’ efficacia del metodo usato dal Sistema venezuelano creato da Abreu e inserito nella scuola della “Città invisibile”.
Un percorso che utilizza la musica come strumento per insegnare il rispetto delle regole, fornisce gratuitamente gli strumenti, i maestri ed ogni esperienza altra formativa. Tra i docenti vi sono sempre stati maestri venezuelani che sono ospitati come volontari della scuola, e applicano il metodo in modo fedele.
Veri e falsi sistemi
In Italia c’è anche un ente nazionale, guidato da esponenti del Pd, che dichiarano “Sistema” attività progettuali inseriti nei Pon scolastici o percorsi individuali, non orchestrali, in cui i ragazzi coinvolti sono allievi dei conservatori e dei teatri.
Questo non è il vero Sistema Abreu. Eppure, queste scuole che fingono di realizzare il progetto di Abreu ottengono finanziamenti pubblici consistenti in Sicilia.
Ad esempio, il teatro Bellini di Catania, (perennemente in deficit per lo sperpero di denaro pubblico) ha di recente incassato un finanziamento di 4,3 milioni di euro dal “Pon sicurezza”, fondi destinati ai bambini poveri delle città siciliane, ma assegnati senza bando al teatro per realizzare un progetto di “legalità con la musica”.
Da anni a costo zero
Un progetto che noi qui alla “Città Invisibile” realizziamo invece da anni a costo zero, coinvolgendo oltre 470 ragazzi e 5000 giovani.
Con 4,3 milioni di euro in 10 anni noi avremmo potuto aprire seicento scuole raggiungendo quasi tre milioni di bambini, potendo formare minori non solo siciliani ma di tutta Italia. E invece “La città invisibile” è osteggiata dalle istituzioni, persino nella richiesta di una sede propria.
Se ci fosse Fava
Se ci fosse stato Fava questi fatti non li avremmo dovuti denunciare da soli. Li avrebbe scritti lui.
Fava, il grande giornalista, il maestro della verità, rimane insostituibile: la sua voce era unica, forte e chiara, spietatamente veritiera, insomma straordinariamente giustiziera del marcio e della corruzione. Era il laboratorio di altre voci come la sua. Era un grido unanime contro lo sperpero di denaro pubblico a vantaggio di soliti noti.
E in questo servizio che generava alla nostra terra, egli era il riscatto dei deboli, della gente onesta, e quindi anche di quelli come noi, se volete, di tutti noi volontari senza padroni.
“Suoniamo e lottiamo”
La musica prodotta dai poveri strumenti dei nostri ragazzi, le parole di verità di Pippo Fava, il lavoro e l’impegno messo dai ragazzi per il raggiungimento di un risultato inaspettato eppure realizzabile, rappresentano la voce eccellente degli invisibili che ogni giorno “suonano e lottano” come recita il nostro motto). Gli unici che riusciranno, come ha affermato Riccardo Orioles, a cambiare in meglio la nostra città, il nostro Paese.
Alfia Milazzo