giovedì, Novembre 21, 2024
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Truppe Usa da Vicenza all’Ucraina

Venti di guerra fra Ve­neto ed Est Europa

Oltre duecento paracadutisti statuni­tensi sono partiti dall’Italia per l’Ucrai­na per partecipare ad una vasta eserci­tazione militare multinazio­nale. 

I parà appartengono al 173rd Air­borne Brigade Combat Team, il reparto d’élite aviotrasportato dell’esercito Usa di stanza a Vicenza. I war games si terranno dal 16 al 26 settembre nella parte occiden­tale del paese; le unità rag­giungeranno l’Interna­tional Peacekeeping and Se­curity Center di Yavoriv con voli cargo che decolleranno dalla base aerea di Aviano (Pordenone).

L’esercitazione prenderà il nome di “Ra­pid Trident” e vedrà la partecipazione di 1,300 militari di 15 nazioni (Ucraina, Azer­baijan, Bulgaria, Canada, Georgia, Germa­nia, Gran Bretagna, Lettonia, Litua­nia, Mol­davia, Norvegia, Polonia, Roma­nia, Spagna e Stati Uniti). “Operazioni di peacekeeping, traspor­to mezzi, pattuglia­mento, individuazione e disattivazione di materiale esplodente” secondo il portavo­ce del Pentagono, colon­nello Steve War­ren. L’esercitazione si terrà a Lviv, al con­fine con la Polonia”. Il Pen­tagono ha an­nunciato inoltre di aver con­segnato alle autorità di Kiev nuovi aiuti militari “non letali”, tra cui “caschi protet­tivi, dispositi­vi robot anti-esplosivi, sacchi a pelo, uni­formi, sistemi di radiocomuni­cazione, giubbotti antiproiettile e kit sani­tari”.

“Rapid Trident” era stata programmata inizialmente per il mese di luglio, ma il Co­mando di US Army in Europa aveva poi de­ciso di spostarla a settembre. L’eser­citazione viene condotta annualmente in Ucraina sin dal 1995, anche se originaria­mente vedeva schierate solo unità naziona­li e statunitensi. L’ultima edizione si è te­nuta nel luglio 2013 e ha visto partecipare oltre un migliaio di militari di 17 paesi: Usa, Ucraina, Ar­menia, Azerbaijan, Bul­garia, Canada, Dani­marca, Georgia, Ger­mania, Uk, Moldavia, Norve­gia, Polonia, Romania, Ser­bia, Svezia e Turchia.

Anche lo scorso anno hanno preso parte a “Rapid Trident” i paracadutisti del 173rd In­fantry Brigade Combat Team di Vicen­za, portando a termine oltre 300 lanci da elicot­teri e aerei e l’addestramento delle unità ucraine al trasporto mobile aereo.

L’esercita­zione fu monitorata da “ispet­tori” del Co­mando per le forze terrestri della Nato di Iz­mir (Turchia). 

Esercitazioni anti-russe 

In est Europa sono in corso altre impor­tanti esercitazioni dell’Alleanza Atlantica con palesi obiettivi anti-russi.

In un ampio territorio comprendente la Germania orien­tale e le Repubbliche balti­che, si svolge “Steadfast Javelin II”, a cui parteci­pano di militari di 13 paesi – Bulga­ria, Ca­nada, Germania, Gran Bretagna, Repubbli­ca Ceca, Estonia, Lettonia, Litua­nia, Polo­nia, Romania, Slovenia, Stati Uniti e Ita­lia, quest’ultima con i paracadu­tisti della Briga­ta “Folgore” – più due na­zioni della Partner­ship for peace, Bosnia Erzegovina e Serbia.

Una dozzina di cacciabombardieri F-15 e 180 militari statunitensi, provenienti dal­la base di Lakenhealth (Gran Bretagna), sono impegnati invece in Bulgaria in un’esercita­zione bilaterale di due settima­ne con le forze aeree locali. Da ottobre sino alla fine dell’anno si terrà invece una vasta esercita­zione terrestre in Polonia e nelle Repubbli­che baltiche a cui prende­ranno parte 600 unità della 1^ Divisione cavalleria di US Army, proveniente da Fort Hood (Texas), con carri armati M-1 “Abrams”, blindati e velivoli corazzati.

Al Comando Nato di Bruxelles si ap­prontano intanto i programmi per trasferire sta­bilmente in Europa orientale uomini e mezzi dell’Alleanza. Al recente vertice in Galles, è stata approvata la creazione di una forza di pronto intervento con “punte di lancia” (Spearhead), capaci di entrare in azione nel giro di 48 ore, con il supporto di aviazione, marina e forze speciali.

La task force avrà a disposizione basi permanenti, depositi di munizioni e carbu­rante e tutte le infrastruttu­re di supporto necessarie, nei paesi Nato prossimi alla frontiera con la Russia.

Saranno avviate presto attività addestra­tive delle unità speciali e di pronto inter­vento dell’Europa orientale.

Il governo po­lacco ha formalmente chie­sto a Washing­ton di trasfe­rire stabilmente in Polonia perlomeno un gruppo di volo con caccia­bombardieri F-16 a capacità nu­cleare, di stanza oggi ad Avia­no.

Il presi­dente della Romania, Traian Ba­sescu, ha annunciato che un contingente di 200 mili­tari Nato (piloti, meccanici e tec­nici di manutenzione) sarà stazionato in uno scalo milita­re rumeno. Bruxelles ha infine dato un colpo di acce­leratore al pro­gramma di allargamen­to Nato a Macedo­nia, Montene­gro, Georgia, Bosnia-Erzego­vina, Serbia e, ovviamente, all’Ucraina. 

Vicenza: una base operativa 

Il 173rd Airborne Brigade Combat Team di Vicenza è stato impiegato nei principali scacchieri di guerra mediorientali, in parti­colare in Iraq e in Afghanistan.

Da qualche mese i comandi generali della brigata e quattro battaglioni (due provenienti dalla base di Bamberg, Ger­mania e due dalla base vicentina di Camp Ederle) sono stati trasferiti nel nuovo hub logistico-militare realizzato all’interno dell’ex aeroporto “Dal Molin” di Vicenza, rinominato “Camp Del Din”.

I lavori in­frastrutturali, avviati nel 2008, hanno com­portato una spesa di 289 milio­ni di euro.

Sono stati realizzati, in partico­lare, 31 nuovi edifici destinati a ca­serme-alloggio per 2.000 militari, magazzi­ni, spazi opera­tivi, officine di manutenzione velivoli, uf­fici e centri comando, due par­cheggi mul­tipiano per 800 auto e 50 moto­cicli, diver­si centri sportivi.

Con il trasferimento al “Dal Molin” dei due battaglioni della 173rd Airborne Bri­gade provieniti dalla Germania, il numero dei soldati Usa a Vicenza ha raggiunto le 4.000 unità.

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