Telejato e le scuole di Bologna. Un esempio di civiltà
Gli studenti scrivono a Napolitano: “Telejato non deve chiudere”. E non ha chiuso
Un’iniziativa giovanile che ha in sé qualcosa di straordinario: gli studenti di molti Licei e Istituti d’Italia esprimono, insieme, il proprio parere sulla questione Telejato, di stringente attualità e di grande rilevanza etica e civile, uniti nei valori condivisi della legalità e della giustizia, fondamenti della nostra Repubblica.
Telejato continuerà a trasmettere e si moltiplica per cinque.
– Ma non doveva chiudere? Abbiamo anche mandato una lettera firmata da venti scuole al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano!
– Perché? Che c’entrate voi di Bologna?
– Abbiamo conosciuto Pino Maniaci, il conduttore di Telejato, durante un viaggio in Sicilia organizzato da AddioPizzo e siamo stati letteralmente travolti dalla sua forza, dalla sua ironia, dalla sua lotta convinta per la verità pubblica. Abbiamo saputo grazie al web che Telejato era in pericolo, i grandi giornali non ne parlavano ed abbiamo deciso di non starcene con le mani in mano provando a dare il nostro contributo a questa battaglia, che fortunatamente è stata vinta.
Si legge nella lettera:
“Se verrà salvata Telejato e la sua famiglia, si darà un significato alla nostra educazione politica, unica fonte della Nazione stessa. E vedremo fin dove le istituzioni che politiche sono dette, nate per unirci, siano voci della Nazione, e dunque avverse alla mafia.”
Hanno scelto la data simbolica del 2 giugno, studenti inizialmente di Bologna, poi di Milano, Venezia, Brescia, Enna e altri, ed hanno spedito una lettera al Presidente della Repubblica in cui chiedevano che Telejato, la piccola ma combattiva tv antimafia che da più di dieci anni trasmette da Partitico in Sicilia come virtuoso esempio di denuncia giornalistica e di lotta alla mafia in terra di mafia, non venisse spenta a fine giugno, dopo lo switch off.
L’iniziativa che ha portato alla redazione della lettera per Napolitano si è diffusa tramite il gruppo Facebook “per Telejato, le scuole unite nell’Antimafia” ed è nata da alcuni liceali del Galvani di Bologna.
“Se verrà salvata Telejato e la sua famiglia, si darà un significato alla nostra educazione politica, unica fonte della Nazione stessa. E vedremo fin dove le istituzioni che politiche sono dette, nate per unirci, siano voci della Nazione, e dunque avverse alla mafia.”
Una lezione di civiltà che viene da Bologna, da studenti “superiori” che guardano oltre e che rappresentano la speranza di questo paese.
Telejato oggi si è moltiplicato, non più un canale ma cinque, uno dedicato ai giovani ai giovani. Adesso bisognerà attrezzarsi per il digitale, comprare l’equipaggiamento e continuare quest’avventura continuando a perseguire la verità.