martedì, Novembre 26, 2024

Storie

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Sulle ronde di Casa Pound

Un atto di irrisione degli organismi preposti al mantenimento della sicurezza: si violano tutte le regole di discrezione e di tutela della vita personale e privata dei cittadini, si infrangono altresì le leggi fondamentali di legalità in vigore nel nostro Paese che, tra l’altro, prevedono in maniera vincolante specifiche normative sulle modalità di attuazione della vigilanza nei luoghi pubblici e privati, con l’uso di personale specializzato e la preventiva concessione di apposite licenze da parte delle prefetture.

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L’umanità che affonda

Sulla nave novecentotrentadue persone, la maggior parte provenienti dall’Eritrea, paese africano che ha subito la colonizzazione italiana per più di cinquant’anni. Alcuni ragazzi si appoggiano nel bordo della poppa, proprio vicino al nome dell’imbarcazione, e guardano la banchina del porto piena di persone aspettando di scendere. Tra questi, uno alza la mano come in un gesto di vittoria. Nel frattempo un operatore porta una barella sopra la nave.

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Un altro sindacalista ucciso dalla mafia

Quattro lampi, quatto colpi e uno dei ragazzi viene ucciso, uno ferito e il terzo si salva. È stato ammazzato un sindacalista, quel ragazzo del Mali, fuggito da fame e guerre per trovare lavoro e giustizia sociale.Questa è la prima uccisione, dell’Era Salvini, vicepremier e ministro degli Interni, che da diversi anni semina odio per gli emigranti. Come gli emigranti contadini fuggiti dal sud d’Italia perché qualcuno non voleva dare loro le terre da coltivare.

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Lido dei Ciclopi. Precariato in un’azienda confiscata alla mafia

Noi dei Siciliani siamo a fianco di Orazio Vasta e di tutti coloro che credono che le aziende dei mafiosi debbono creare lavoro anziché toglierlo. Debbono tornare al territorio, alla gente cui sono state sottratte con la forza e la violenza. Non debbono essere “affare privato”. Le aziende confiscate devono far rifiorire un’economia che è stata stuprata per anni da cosche e connivenze delle istituzioni con i poteri mafiosi. Non la mafia, ma lo Stato deve dare lavoro. E per farlo deve innescare processi di trasparenza amministrativa da cui nessuno deve potersi sottrarre.

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Il Brasile dopo Lula

La diseguaglianza cresce a vista d’occhio. Senza giustizia – una giustizia che comprende la Riforma Agraria, Tributaria, Politica e dei sistemi di sicurezza – cresce la violenza in tutto il Paese. Un giorno – pensa qualcuno – le grandi periferie abbandonate potrebbero ribellarsi per la fame e assaltare i supermercati e i centri urbani; e là comincerebbe una violenza senza fine, e quindi la repressione dello stato golpista, appoggiato dai mass-media conservatori e da un esercito ai cui comandanti “prudono le mani”. E tutto ciò, alla fine, non cambierebbe niente.

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Cile – Il Mandela dei Mapuche

Chi parla è il machi Celestino Cordova Tránsito, un giovane uomo di trentunanni alto circa un metro e ottanta, robusto, con mani grandi e capelli lunghi e scuri raccolti in una coda. È una delle guide spirituali del popolo Mapuche, famoso perché è rinchiuso da cinque anni nel carcere di Temuco. Il 23 aprile ha interrotto uno sciopero della fame durato centouno giorni: la sua richiesta sono quarantotto ore di libertà, il tempo giusto per ripetere il suo rito nel luogo sacro chiamato rewe.

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Chi dice, chi pensa e chi fa

C’è chi pensa la “la mafia è un’invenzione”

C’è chi pensa “la mafia esiste eccome!”.

C’è chi poi dice “ma è troppo forte non si può fermare!”.

C’è chi dice: “Certo, Falcone e gli altri sono stati degli eroi”

Ma aggiunge, dentro di sè: “Ma forse sono stati un po’ fessi”

E infine c’è chi pensa che la mafia va combattuta, sulle strade, nei quartieri, nelle istituzioni..

Uomini e donne, che non sono eroi.

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