mercoledì, Novembre 27, 2024

Società

-rete-PolisSocietà

Napoli, cronache di mostri sui muri.

Nel Luglio 2016, con la Delibera n. 466/2016, il Comune di Napoli ha riconosciuto sette centri sociali presenti in diversi quartieri della città come “beni comuni”. La procedura non è stata un semplice affidamento degli immobili ma, piuttosto, il riconoscimento da parte delle istituzioni della validità dei progetti sociali e politici portati avanti negli spazi liberati e restituiti alla cittadinanza. Tale passaggio, molto rilevante a livello politico, restituisce l’immagine di una città che cerca un senso più stretto di comunità.

Leggi tutto
-rete-CronacaPolisSocietàStorie

La periferia che non va di moda

‘A Venella è il posto dove vendono l’eroina più schifosa di tutta Secondigliano, quei fatti che, nel pullman, i tossici bestemmiavano come a che quando, a causa della rota, dovevano scendere prima e comprarsi il pezzo là. Questo succedeva anni fa, quando sul corso ci stava ancora lo spartitraffico e nelle ore di punta restavi intasato per ore prima di arrivare a Scampia. Oggi nella Venella la roba si vende ancora, forse un po’ meno di prima e la vendono quelli di via Vanella Grassi, il vicolo affianco, di cui tutti parlano a causa della cosca omonima, che in questi ultimi mesi ha visto alcuni affiliati fare il voltafaccia e contendersi lo spaccio con gli ex amici.

Leggi tutto
-rete-CronacaSocietàStorie

Uno spettro si aggira sul vulcano

La stampa ha individuato l’origine del fatto nell’attività di pericolosi elementi anarco-insurrezionalisti, attivi da tempo nell’area vesuviana. Si tratta, in effetti, di individualità della zona che da qualche tempo hanno avviato un’attività composita intorno al circolo, costruendo una biblioteca tematica, organizzando doposcuola per bambini e adolescenti della zona, dando vita a iniziative, concerti, presentazioni di libri. Attività che, fin dal principio, hanno riscosso un interesse da parte dei carabinieri locali, dal momento che gli stessi hanno esercitato pressioni sul proprietario dei locali per rifiutare gli affittuari

Leggi tutto
-rete-CronacaPolisSocietà

I rom di Gianturco

Andare a vivere in un terreno abbandonato, in condizioni di precarietà totale, a rischio di essere cacciati e di dover traslocare continuamente, resta comunque un’alternativa migliore che ritornare in Romania, almeno per il momento. La signora con la sua famiglia si è trasferita varie volte tra Napoli e provincia, scegliendo le aree di permanenza in base all’accesso all’acqua e alle possibilità di trovare lavoro e sostentamento, fino a sistemarsi quattro anni fa in via Brecce a Sant’Erasmo, quartiere Gianturco, dove preesisteva un agglomerato. Abusivo, naturalmente.

Leggi tutto