mercoledì, Novembre 27, 2024

Società

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Il parco giochi della democrazia “partecipata”

Sul cancello di legno del Bastione c’è un cartello che informa come il Comune di Catania stia effettuando lavori di “riqualificazione area verde e arredo urbano”. Il committente è sempre il Comune, direzione Ecologia e ambiente. Ci sono i nomi dei direttori dei lavori. Ma nessun responsabile della sicurezza. Nessun progettista. Nessun coordinatore. Tutte le altre sezioni sono vuote, comprese le date di inizio e fine lavori. I soldi da spendere sono invece indicati: 255.175, 81 euro.

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Maggio all’infanzia a Napoli

Le “recite” di fine anno scolastico sono una prassi stucchevole, ormai consolidata in tutte le scuole del regno. Ma qui siamo in un territorio diverso. Gli spettacoli sono l’esito di un percorso durato un anno: sotto l’etichetta TSVF (teatro scuola vedere fare) i bambini hanno innanzitutto visto teatro (ogni classe almeno tre spettacoli) di compagnie italiane. Alcuni spettacoli decisamente belli. Esiste un teatro per i più piccoli in Italia, in evoluzione, che va ben oltre la maledetta “animazione per bambini”.

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Quale società civile?

Da dentro si sente l’orchestra suonare inni alla patria. Gli interventi si susseguono l’uno dopo l’altro, senza tante differenze. Si ricordano i vecchi tempi, quando la PamCar di Santapaola venne occupata e trasformata nel parco Falcone. Invece della discoteca Empire, per fare un esempio, nessuno dice nulla. I comunicati stilati con cura durante gli ultimi anni, contro un’Amministrazione che si trincera nel proprio silenzio, si polverizzano come pezzi di carta al vento. Adesso è il momento degli applausi, e non c’è spazio per altro.

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La beatificazione di “u zzu Totò”

Nel nostro caso il perdonismo si incrocia con il garantismo e, davanti al diritto di essere curato o incurato, viene aggiunto quello, sinora non previsto da nessuna disposizione, di morire nel proprio letto. E qua è di prassi l’alzata di scudi. Si ha l’impressione che tutto il fumo sollevato da questo caso sia stato fatto deliberatamente per sollevare un’alzata di scudi, una sana boccata d’antimafia, dal momento che è giusto che il nostro povero zzu Totò possa esser lasciato morire in pace nella sua cella, senza che qualcuno lo butti fuori da quella che oggi e da molto tempo è la sua casa.

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Mafia

Il signor Mario Ciancio, proprietario di quattrocentomila catanesi nonché di un numero indefinito di centri commerciali, sindaci, giornali, politici, tv, massoni, imprese edili e rare monete antiche è stato rinviato a giudizio, poco fa, per concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo comincerà il 20 marzo 2018: dieci mesi dunque, ciascuno di 30 giorni, per un totale di circa 300 giorni durante i quali, dedicando alla lettura diciamo tre ore al giorno, potrà riuscire a rileggersi tutto ciò che i “Siciliani”, negli ultimi trentacinque anni, hanno scritto di lui. Non è una lettura noiosa, e con l’ausilio di essa riuscirà certamente ad arrivare in gran forma al giorno del processo. Buon lavoro.

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Milano sta a sud

Siamo a Calvairate, quartiere di Milano che pochi milanesi saprebbero indicare sulla mappa. Zona 4, sud est, tra due circonvallazioni e due radiali, a tre km dal Duomo. Per esteso Molise-Calvairate-Ponti. È uno dei più grandi insediamenti di case popolari della città, con tremila alloggi dai ventidue agli ottanta mq, racket degli abusivi incluso. Qualcuno lo chiama “manicomio diffuso” perché dopo la legge Basaglia molte abitazioni sono state destinate ai malati psichici, con la media di uno su dieci a caseggiato.

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La Geotrans, sequestrata agli Ercolano, dà lavoro lo stesso

Attraverso Banca Etica, UniFidi e il Fondo Garanzia PMI, la Geotrans ha ottenuto il finanziamento per acquistare otto rimorchi. “Quando siamo venuti a contatto con la Geotrans ci ha colpito il fatto che fosse un’azienda seria, in regola, che funzionava e faceva bene il proprio lavoro” così Michele Gravina presenta l’azienda di trasporti sequestrata al clan degli Ercolano – tra gli esecutori materiali dell’assassinio Fava – e affidata al dottor Modica.

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Al Contro Vertice dei popoli, anche per Mohamed

Il camper della Carovana migranti è parcheggiato davanti al cinema King, ed entrando la grande sala espone i volti di Pedro, Lisa, Salvador, e tanti altri. “Dove sono?”. Ieri in via De Curtis, nel cuore di San Berillo, il cinema ha ospitato la prima giornata del Contro vertice dei popoli. Un incontro che canzona quello ufficiale dei sette capi di Stato che si terrà oggi a Taormina. “Si credono grandi ma sono dei nani!” dice un’installazione artistica posta all’ingresso del cinema.

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