martedì, Novembre 26, 2024

Società

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Morto un papa se ne fa un altro

C’è chi sostiene che il papa deve essere palermitano, e che perciò u zzu Matteo non potrà mai ricoprire il ruolo di capo dei capi. C’è chi invece sostiene che, essendo stato protagonista di una serie di stragi, omicidi ed altro verificatisi nella sfera palermitana o in quella nazionale, con la collaborazione della banda dei corleonesi, Matteo può, a pieno titolo ricoprire il ruolo di superpadrino, a Palermo è di casa.

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La Catania che non c’è

In piazza Santa Maria di Gesù si avvicinano le prime persone, alcuni dei senzatetto catanesi. I volontari, spesso, sono il loro unico punto di riferimento. Riconosco Camillo, un signore anziano con una gamba ingessata e la stampella. Chiacchieriamo con lui mentre sul bordo della fontana sorseggia una cioccolata calda. Arrivano altri due amici, poi un altro ancora.

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Un giardino per Titta Scidà

Stiamo lavorando per regalare a Catania un altro pezzo di Titta Scidà, non libri ma fiori e piante questa volta. Si chiama “Il giardino di Scidà”, sta in via Randazzo 27: fiorirà nel quartiere Borgo , ci si costruiranno aquiloni, feste di compleanno, discussioni, azioni per conquistare una migliore vita. Non siamo noi soli a farlo, è una faccenda che deve coinvolgere tutte quante le associazioni catanesi e tutti i catanesi che credono nelle cose belle.

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Emigranti. Vacilla il muro di Dublino

Il Regolamento di Dublino stabilisce che il migrante deve rilasciare la propria impronta digitale nel primo Paese di cui varca la frontiera. Rilasciare l’impronta digitale significa richiedere automaticamente l’asilo. Questo designa la responsabilità di accoglienza del tale Paese e, di conseguenza, la forzata permanenza del migrante in esso. Rifiutarsi di rilasciare l’impronta significa diventare automaticamente clandestino.

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