domenica, Novembre 24, 2024

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La nuova resistenza è la disobbedienza!

Ha disobbedito Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, che è stato indagato per favoreggiamento all’emigrazione clandestina. Hanno disobbedito le navi delle Ong che nel Mediterraneo hanno salvato tanti emigranti che scappavano dai campi di sterminio libici e che avrebbero trovato la morte in fondo al mare. Ha disobbedito Simone, ragazzo di quindici anni nel quartiere romano di Torre Maura. Ha disobbedito l’uomo Gesù. Ha disobbedito ai sacerdoti che stavano nel tempio, quando l’impero romano dominava su Gerusalemme. La disobbedienza civile è un diritto, è un dovere. La disobbedienza civile è la nuova resistenza!

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Il dissesto è arrivato

Passati quattro mesi dal voto del dissesto, archiviata la bufera mediatica su chi è il responsabile del crac e in attesa che la magistratura intervenga, restano sul tavolo i problemi della città, i soldi che mancano e i tagli da attuare. Sono 49 milioni di euro i tagli previsti. Gli stessi soldi rubati dalla Lega Nord allo Stato italiano.

 

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Pietraperzia, un paese al centro geografico e mafioso della Sicilia

Nel pieno silenzio e buio della notte, i lampeggianti delle auto dei Carabinieri ed il rumore di un elicottero svegliano un paese addormentato, economicamente e culturalmente. Poche ore dopo, oltre il canale della Manica, un messaggio sveglia anche me: “21 persone stanotte in paese”. Non mi servono altri dettagli per capire: l’ennesimo blitz antimafia nel mio paese di origine, Pietraperzia; un comune di circa 7.000 abitanti nella provincia di Enna e con una posizione strategica fra quest’ultima e quella di Caltanissetta.

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Ciancio, la mafia e i poli commerciali di mezza Sicilia

Decine e decine di ettari di terreni agricoli trasformati d’incanto in aree ultra-fabbricabili; progetti a pioggia per realizzare centri commerciali di medie e grandi dimensioni; investimenti per centinaia di milioni di euro con denaro di dubbia provenienza. Sono solo alcune delle vicende a tinte fosche rilevate dalla Procura della Repubblica di Catania nel corso delle indagini sul potente editore ed imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. “Rapporti stretti e decennali” quelli intrattenuti da Ciancio con Cosa Nostra, come ha dichiarato la sostituta procuratrice generale Miriam Cantone al processo in corso in Corte d’appello sul provvedimento di sequestro e confisca dei beni nella disponibilità dell’editore. Sotto i riflettori i parchi commerciali “Tenutella, “Porte di Catania” e “Sicilia Outlet Fashion Village” realizzati nel catanese e nell’ennese e il “Mito” di Misterbianco, arenatosi alla vigilia dei lavori per presunti attriti tra le cosche: operazioni tutte che per gli inquirenti avrebbero avuto come dominus proprio il potente personaggio siciliano.

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