Sezione duecentosettantaquattro
Catania, quartiere di Librino. Un dormitorio di decine di migliaia di persone dove le strade sono piene di discariche, i teatri sembrano essere stati bombardati e la dispersione scolastica galoppa.
La sezione elettorale duecentosettantaquattro è assegnata alla scuola Dusmet di viale Castagnola. Sarebbero dovuti andare a votare in ottocentosettantuno. Si sono presentati in trecentocinquanove. Centosessantacinque uomini, centonovantaquattro donne. Il quarantuno per cento. Sei cittadini su dieci hanno deciso di non andare a votare.
L’affluenza tra le più basse d’Italia. In altre sezioni nella città di Catania non si è raggiunto il quaranta per cento. Tutte in periferia. In centro in alcuni seggi hanno votato pure il settanta per cento degli aventi diritto.
Alla sezione duecentosettantaquattro, il 61,8% dei voti per la Camera dei Deputati è andato al Movimento Cinque Stelle. Centonovantotto. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno preso esattamente lo stesso numero di voti: ventotto. L’8,75%. La Lega uno in meno. Ventisette voti. Il Partito Democratico ha preso solo cinque voti. L’1,56%, esattamente quanto Calenda, sempre cinque voti. Meglio sono andati Cateno De Luca, dodici voti, e Paragone, nove voti. Due voti ha preso Unione Popolare, quanto al partito di Di Maio. Un solo voto Sinistra Italiana e Verdi. Un voto per la Bonino.
Alla sezione duecentosettantaquattro per le elezioni regionali cambia tutto. Solo novantotto voti restano al Movimento Cinque Stelle che si ferma al 32%. Secondo partito della sezione è la Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro. 23,57%. Settanta voti, quasi tutti per Piero Lipera. Terzo partito la Lega. 10,44%. Trentuno voti, quasi tutti per Luca Sammartino.