Scene di nostra vita
Per le strade, nelle carceri, nelle periferie: non nei luoghi “importanti” ma in quelli dove si vive
Il 10 luglio ho provato un’emozione incredibile. Mi sono ritrovato a raccontare me stesso con il nuovo spettacolo Heppybreddei davanti ai ragazzi dell’Istituto Penitenziario Minorile di Bicocca, a Catania. Mentre recitavo ho sentito la loro attenzione, l’ascolto, e per me che ho tanta voglia di esprimere il mio mondo, ma soprattutto di essere ascoltato, questo è stato di fondamentale importanza e mi ha spinto a dare il meglio di me, a mettere tutta l’intensità che ho dentro su quel palco.
Lo spettacolo è stato costruito a poco a poco insieme al regista Orazio Condorelli, ed è venuto fuori dai miei ricordi sull’infanzia, su un mondo che oggi non esiste più: l’unità familiare, i pranzi della domenica, l’esistenza di una famiglia patriarcale nel quartiere di Santa Maria Goretti, con i suoi valori, quelli di una volta… Tutto questo prende forma nella figura di mio nonno, e nello spettacolo parlo del mio rapporto con lui, e nel raccontarlo, nel rievocare quelle atmosfere, quella gioia, il giorno del mio sesto compleanno, quella tenerezza che il nonno ha avuto nei miei confronti e che non posso dimenticare, ma soprattutto nel raccontare il dolore del distacco, è come se scavassi nella mia anima andando alla ricerca dei valori che sono rimasti dentro di me attraverso lui.
La mia esperienza di attore, che in Librino è stata la mia voglia di raccontare i miei spazi e il mio mondo, di gridare, urlare, denunciare, questa volta, in Heppybreddei, si trasforma nella ricerca di me stesso e così vado ancora più indietro, al di là di tutte le contraddizioni che ho attraversato, per ricordare, e ricordando andare alla ricerca di qualcosa che forse per qualche tempo ho perduto.
Ho sentito il calore di quei ragazzi, anche loro forse hanno tanto bisogno di essere ascoltati, come me, di recuperare qualcosa dai ricordi, come me, di superare le loro contraddizioni, come me, di dare voce ai loro spazi, al loro mondo, quasi sempre ignorato, proprio come me. Li ho spontaneamente invitati a fare teatro con me se ne avessero voglia.
L’esperienza nelle sedi carcerarie in questo senso è stata più forte (anche il 4 luglio ho recitato all’Istituto penitenziario di Acireale), rispetto a tutte le altre realtà in cui mi sono trovato a “recitare”. Infatti, il mio non è un “recitare” nel senso di prendere le vesti di altri personaggi, ma di portare me stesso con tutte le mie passioni sul palco, la mia è un’autobiografia raccontata. E sento, davvero sento, se chi mi ascolta mi comprende veramente oppure no, anche perchè non è per nulla facile farsi ascoltare dagli “indifferenti”. Quei ragazzi mi hanno davvero ascoltato e questo per me è stato davvero gratificante.
Ringrazio tutti, soprattutto Orazio Condorelli e l’Educatrice Silvana Leonforte, per essersi adoperati nell’organizzazione dello spettacolo e per aver scommesso anche loro su di me, sulla valenza della mia esperienza di vita, sulla mia voglia di riscatto, non solo per me ma anche per tutti quelli come me.
Spero di continuare lungo questo percorso, di non stancarmi mai di raccontare, e, soprattutto, di continuare a trovare qualcuno che non si stanchi di ascoltarmi.
25 agosto 2012 / Librino (Catania)
Campo San Teodoro liberato
HEPPYBREDDEI
con Luciano Bruno
Spettacolo di Orazio Condorelli e Luciano Bruno/ Regia di Orazio Condorelli
Drammaturgia: Condorelli e Bruno
Heppybreddei mette al centro le marginalità, ma non è racconto del degrado e delle difficoltà della vita in periferia. Piuttosto è il tentativo di restituire sulla scena l’ironia malinconica e la vitalità di un’esistenza autentica.
Indicazioni stradali:
Usciti dalla tangenziale proseguite dritto fino alla “Porta della bellezza”. Ancora su, arrivate alla rotonda dove svoltereste a sinistra per andare all’Iqbal Masih. Invece andate a destra, in pratica entrate a borgo Librino; proseguite per circa 150 metri e prendete la prima strada a sinistra, via del Giaggiolo. Percorretela tutta, è una discreta salita. Quando la strada muore (scuola con cancellata gialla), alla vostra sinistra notate una stradella sterrata, carrabile, da lì si entra. Per le due ruote parcheggio illimitato, per le auto circa 30 posti, le altre sulla strada.
Ingresso 2 euro
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