Revenge porn: il mea culpa di Lorenzo.
Un ragazzo parla pubblicamente delle colpe di uomini e donne.
“Nella mia vita ho ricevuto materiale pornografico, ed è probabile che io lo abbia cercato attivamente. Così , anche io, ho alimentato il fenomeno del revenge porn” dice Lorenzo in cui video pubblicato sul canale Youtube “Profilo di Venti”.
Possono parlare di argomenti del genere non solo le femministe, ma anche gli uomini: “Nella chat del Fantacalcio mi sono arrivati più volte contenuti privati e stando in silenzio ho acconsentito alla loro diffusione”- dice Lorenzo – “Una volta un mio amico mi ha mandato la foto delle tette della sua ragazza, io ne avrò viste centinaia, ma quei capezzoli mi sono rimasti impressi. Erano solo capezzoli , allora perché tutto questo divertimento? Perché siamo così eccitati all’idea di vedere foto hot di ragazze che non incontreremo mai nella realtà?”
“I miei amici hanno risposto così”- spiega Lorenzo- “Ci fa sentire potenti, complici”. Quindi tutti sappiamo di sbagliare, ma quando siamo in un gruppo, ci sentiamo protetti e quindi possiamo dire e fare quello che ci pare. “Avere queste foto rende le nostre fantasie sessuali più concrete, più gratificanti. Il porno non è realistico” hanno replicato altri amici.”
E a proposito del suicidio di Tiziana Cantone: “Mi ricordo il giorno in cui mi arrivò sul telefono il video di quella ragazza, io non la conoscevo. Era ubriaca, pensai subito che lei non stesse bene, dopo qualche minuto l’ho cancellato. In quel momento ho provato sia tristezza che desiderio di punizione, mi spaventa parlarne…”- ammette Lorenzo- “Mi sono sentito colpevole, non avevo condiviso il video, il mio era tacito assenso. Credo che da un lato ci affascina il potere che esercitiamo su una persona debole, anche se si tratta di maschilismo senza dubbio; dall’altra parte proviamo curiosità infantile, come quando la mamma ti dice di non fare una cosa e tu disobbedisci solo per piacere”.
“Nessuno insulta un uomo perché è in un film porno, di fatto non esiste insulto al maschile che renda l’idea di troia o puttana” -sostiene Lorenzo- “ Per me tutto si riduce alle tre P: potere, possesso, punizione. E poi ce n’è una quarta: P di patriarcato a causa del quale il sesso diventa luogo di violenza e non di piacere. In fine le ultime due P: profondamente patetico.”
A proposito del revenge porn, forma di violazione della libertà privata, Lorenzo afferma: “Delle ragazze si scattano un paio di foto e le postano sui social alchè si manifestano due reazioni: le coetanee le chiamano troie e quindi le inviano nelle chat alle amiche per sparlarne; e poi, le stesse, sostengono che gli uomini non sono tutti così meschini, sbagliano: siamo omertosi.”
“È arrivato il momento di parlare con gli uomini: il revenge porn è un aspetto culturale talmente radicato che ci impedisce di piangere, che ci fa sentire più maschi. Dobbiamo dire “non voglio né vederlo né riceverlo” se ci inviano qualche contenuto- altrimenti nascono drammi, come quello di Tiziana- “Voi donne invece, collaborate. Siamo tutti colpevoli.”