lunedì, Novembre 25, 2024

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No al corteo di “ Forza Nuova” a Catania

Il Coordinamento Regionale ANPI Sicilia esprime  assoluta contrarietà all’iniziativa del 23 settembre a Catania da parte dell’organizzazione politica di stampo fascista denominata “Forza Nuova”, con un corteo che dovrebbe interessare le principali strade cittadine e propagandato con il titolo “ No Ius soli e stop all’immigrazione”(…). Invitiamo le forze democratiche, politiche, sociali e associative, ad assumere tutte le urgenti e necessarie prese di posizione di rifiuto dell’iniziativa.

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Politiche abitative e mercato

I dati disponibili dimostrano che la domanda di abitazioni sociali oggi è molto complessa e riguarda una fascia estesa della popolazione: a coloro che presentano condizioni di disagio abitativo grave, si aggiungono oggi i lavoratori precari e coloro che hanno perso il lavoro che non disponendo di reddito sufficiente per pagare l’affitto si sono visti pervenire una ingiunzione di sfratto, anziani soli con pensione minima, nuclei monoparentali, chi ha sottoscritto un mutuo prima della crisi e oggi non è più in grado di sostenerne il costo, gli sfrattati che da anni vivono nei CAAT (i cosiddetti residence che a loro volta “dovrebbero” essere chiusi in vista di una soluzione più adeguata) e infine i rifugiati titolari di protezione internazionale e molti immigrati economici che non hanno raggiunto una piena inclusione abitativa per via del costo proibitivo degli affitti.

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Orgogliosamente antirazzisti

Il corteo antirazzista, partito ieri pomeriggio dal porto di Catania, è andato bene. Centinaia i partecipanti: movimenti, singoli, associazioni. Grandi i Briganti di Librino che hanno fatto da testa del corteo, coinvolgendo ragazzini di colore e ballando insieme a loro. Ma grandi anche i ragazzi del Liotru e della Piazzetta, tanti, tutti a farsi sentire.

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G20 Amburgo – Liberi subito

Facciamo appello ad artisti, gruppi musicali, attori, registi, scrittori  e altre personalità a firmare questo appello, affinché non ci si dimentichi di chi da due mesi è in carcere ad Amburgo, subendo una stretta repressiva solo perché ha manifestato il proprio dissenso ai 20 “potenti della terra”. Per aderire, inviare una mail a nog20liberi@gmail.com

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Le elezioni ad Avola

Paolo Borsellino disse “Gli uomini politici non devono soltanto essere onesti, ma lo devono anche apparire onesti”. Così ci domandiamo: è opportuno che un consigliere comunale frequenti i boss? Se un consigliere comunale frequenta i boss, non sarà poi condizionato nel prendere decisioni che, magari, riguardino anche i loro interessi economici e imprenditoriali? E ancora: se un consigliere comunale frequenta così assiduamente i boss, che immagine darà alla cittadinanza?

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Riforma del Codice Antimafia

“L’Agenzia nazionale dei beni confiscati funziona poco e male, pertanto i risultati sono stati al di sotto delle aspettative. Quest’ente ha le gambe troppo sottili, è troppo debole e poco organizzato, dotato di poco personale. Ed è questo uno dei punti principali della riforma del Codice Antimafia: una ridefinizione e un potenziamento del ruolo dell’Agenzia e del suo funzionamento.” 

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La cinquantunesima stella – I No MUOS premiati per la pace

Il 1 settembre 2017 ad Aquisgrana c’è stata la consegna ufficiale del Premio di Aachen per la pace al Movimento No Muos, il più prestigioso premio europeo per la Pace.

L’assegnazione del Premio per la Pace è un incoraggiamento a proseguire la battaglia contro la militarizzazione della Sicilia e del Mediterraneo, contro i micidiali respingimenti di migranti di Frontex e dei governi europei, contro le guerre imperialiste che insanguinano il Pianeta, di cui il sistema MUOS, con le sue quattro stazioni sparse nel Mondo, di cui una a Niscemi, è uno strumento essenziale.

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I soldi dei mafiosi

L’emergenza abitativa a Palermo, nel 2000, raggiungeva picchi altissimi, mentre non si riusciva nemmeno a fare un elenco dettagliato dei tanti appartamenti sottratti ai mafiosi. “Quello dell’utilizzo sociale delle case confiscate alla mafia fu un percorso molto difficile ma anche esaltante. Si diede vita a un Comitato di associazioni per l’emergenza abitativa, innescando il protagonismo dei senzacasa, ma si impose anche un tavolo permanente in Prefettura. E poi cortei e assemblee nei quartieri roccaforte delle cosche in cui le persone senza un tetto innalzavano cartelli con su scritto ‘Vogliamo le case dei mafiosi’.

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Roma – L’estate degli sgomberi

“In Italia ci sentiamo in carcere. Abbiamo documenti regolari ma non possiamo andare in altri paesi”, si sentiva dal megafono durante il corteo. E, ancora, “Sui giornali insinuano che noi pagavamo un affitto per vivere in quel palazzo – ha aggiunto al megafono un altro migrante – non è vero. Nessuno ha mai pagato se non per lavori di manutenzione o pulizia della propria casa”.

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La mafia minaccia chi aiuta i quartieri

Oggi, dopo tre intensi giorni di lavori di riqualifica e ristrutturazione dei locali, arrivati al Centro Sociale Liotru abbiamo trovato entrambe le porte del posto chiuse con l’attack, la corrente tagliata e l’arredamento esterno divelto. Lanciamo un’assemblea pubblica per venerdì 25 agosto, al “Liotru”, per dire a chi ci vuole indebolire che non siamo soli e che gli spazi sociali in questa città lottano e resistono.

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