Ci sono violenze grandi e piccole, certamente. C’è la violenza dei padroni, o degli aspiranti padroni, e c’è la violenza dei kapò, che vogliono comandare dentro il lager e impongono la loro legge a cazzotti. Non bisogna confonderle, si capisce: c’è una distanza grandissima fra i due razzismi, fra le due violenze. Ma c’è una parentela pur lontanissima, fra l’una e l’altra, sintetizzata dalle parole “Comandiamo noi”. A via Calatabiano le hanno conosciute entrambe. Combattere le più feroci è doveroso. Ma lo è anche denunciare quelle minori.
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