Periferie – “Gente che fatica assai con i pochi mezzi a disposizione”
Al “Marano Ragazzi Spot Festival” si coltiva la bellezza
“Ma tutto questo vento proprio adesso si doveva alzare? La mongolfiera non si può montare, cioè, non so come spiegarti, non si mantiene proprio. Così non si può fare”. Due ragazzi entrano dalla porta d’emergenza dell’auditorium, provengono dal cortile. Sembrano esausti, le maglie stropicciate rivelano una grande fatica. Parlano tra loro, quando si accorgono che siamo seduti tra le prime file della platea si fermano e fanno per andarsene ma il professore D’Uonno li ferma facendogli un piccolo cenno con la mano. “Mi chiedevi che cos’è questo Festival, la risposta è entrata dalla porta: tanta gente che si impegna, fatica assai, con i pochi mezzi a disposizione”.
Siamo nell’ ottobre del 2014, lui è Rosario D’Uonno, professore napoletano e ideatore – insieme ad altri colleghi – del “Marano Ragazzi Spot Festival”, un festival anticamorra di pubblicità sociale organizzato dalle scuole di Marano di Napoli in collaborazione con “Libera- Campania” e l’Ufficio scolastico regionale. Questo Festival anticamorra è nato diciannove anni fa con l’obiettivo di dare ai ragazzi maranesi un motivo per non vergognarsi della loro provenienza. Doveva, infatti, rappresentare uno strumento per annullare quell’equazione che abbinava Marano di Napoli ai fratelli Angelo e Lorenzo Nuvoletta – reggenti dell’omonimo clan – che nel 1985 ordinarono l’omicidio del cronista Giancarlo Siani e hanno fatto della cittadina a nord del capoluogo campano il loro feudo.
Da diciannove anni intere scolaresche provenienti da altre regioni vengono ospitate dagli studenti delle scuole locali attraverso un gemellaggio che contribuisce a generare un forte senso di comunità attorno alla manifestazione. A fare da sfondo alle tante attività proposte – dalla presentazione di spettacoli teatrali attorno al tema della legalità all’incontro con i ragazzi e le ragazze del carcere minorile di Nisida – un concorso rivolto alle scuole che premia, in tre diverse categorie organizzate per età, il miglior spot di pubblicità sociale. Ogni anno sono gli studenti che partecipano al “Marano Ragazzi Spot Festival” a realizzare lo spot di presentazione dell’annuale “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” organizzata da Libera.
Tenere in piedi una manifestazione di così ampia portata richiede, però, un grosso impegno anche economico. Il supporto dell’Amministrazione locale è sempre minore, ogni anno che passa. Il Consiglio comunale della città è stato sciolto per “sospette forme di condizionamento da parte della camorra” già tre volte nel corso di venticinque anni, l’ultima proprio lo scorso dicembre, poche settimane dopo la fine del Festival.
Il “Marano Ragazzi Spot Festival” è un esempio di antimafia di strada, povera di risorse economiche, che non mira a incassi o carriere. Fatta da uomini e donne di ogni età che provano a ricostruire un’identità nuova per il proprio territorio, abbruttito da anni di violenza camorristica.
E non importa più se i mezzi sono quelli che sono, se fuori c’è tanto vento e la bella mongolfiera con il logo colorato non si può gonfiare, perché – per una volta – la vera bellezza abita negli occhi di chi guarda.