Perché i comunisti hanno vinto
I giornali e i politici si chiedevano – e siamo nel ’75: mezzo secolo fa – come mai improvvisamen- te gli elettori avessero abbandonato tutto d’un colpo il Potere di allora, la Dc…
Mi volete spiegare perché un uomo, un cittadino che da anni vede gli enti pubblici gonfiarsi di raccomandati, lenoni della politica, imbroglioni, gabelloti dei partiti, e vede l’amministrazione onesta paralizzata dalla faida di potere a tutti i livelli, e vede le opere pubbliche boicottate e annientate dalla paura che ogni uomo politico nutre ch’essa opera pubblica possa servire al concorrente, e vede i quartieri della città trasformati in lande di scorreria per teppisti d’ogni età; perché quest’uomo cittadino che possibilmente è anche povero e galantuomo e non riesce a trovare lavoro onesto, e vede i raccomandati, i lacché, i vassalli politici scavalcarlo continuamente negli esami, nei concorsi, nel diritto civile alla vita; quest ‘uomo che magari è stato ricoverato una volta in ospedale o vi ha condotto un figlio o un padre, e ha visto i topi camminare sotto i letti, e gli esseri umani agonizzare perché mancava un litro di sangue, mentre duemila, tremila impiegati politici divorano ogni mese miliardi di pubblico denaro, quest’uomo povero, fiducioso, perseguitato, che per anni e anni ha votato per la democrazia accanendosi a sperare che da una settimana all’altra, da un anno all’altro, tutto potesse cambiare, e infine ha fanaticamente votato fascista per esprimere la sua disperazione e nemmeno allora è successo niente, nessuno ha raccolto il monito drammatico.
Perché quest’uomo così ridotto e ferito come essere vivente e come cittadino ora, in questa occasione elettorale, non dovrebbe votare comunista?
E così per anni e decenni, per mesi e per giorni, e per infinite occasioni, infinite illusioni e speranze, gli italiani (e i catanesi) hanno perdonato e restituito la fiducia, e nutrita la speranza che tutto stesse veramente per cambiare.
E non è cambiato niente mai, e la disperazione ha preso il cuore di milioni di cittadini, e io questo posso scriverlo onestamente perché la disperazione ancora non mi ha vinto.
(21 giugno 1975)
La Fondazione Fava
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Il sito “I Siciliani di Giuseppe Fava”
Pubblica tesi su Giuseppe Fava e i Siciliani, a partire da quelle di Luca Salici e Rocco Rossitto, che ne sono i curatori. E’ articolato nelle seguenti sezioni:
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“I Siciliani di Giuseppe Fava” è un archivio – anzi un deposito operativo – della prima generazione dei Siciliani. Senza retorica, senza celebrazioni, semplicemente uno strumento di lavoro. Serio, concreto e utile: nel nostro stile.
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