martedì, Dicembre 3, 2024
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People HaveThe Power!

Il IV raduno dei giovani di Libera si è svolto a Villa Genna, sul lungomare di Marsala. Il paese della provincia trapanese è terra lontana, geograficamente distante da altre realtà, ma altrettanto vicino sotto il profilo della lotta alla mafia. Quest’anno in campeggio si è ragionato sul “potere”: come sostantivo e come verbo. E soprattutto, sul potere dei “senza potere”. Noi

Il IV raduno dei giovani di Libera a Marsala ha inizio il pomeriggio del 24 luglio, con l’intervento del professor Nando dalla Chiesa. Il tema del dibattito si articola tra distanza e potere. La distanza, geografica appunto, inibita dallo scopo comune a tutto il capitale sociale che appartiene alla rete di Libera, ma non solo. La distanza dalla verità, pensando al delitto di Mauro Rostagno, giornalista torinese – morto proprio qui a Trapani – che deve essere ridotta, fino a scomparire, da una magistratura competente e intellettualmente onesta. La distanza dalla giustizia, pensando al superlatitante Matteo Messina Denaro, ancora lontano dall’essere assicurato alla Legge. La distanza dal potere, che talvolta viene avvertita da coloro che sono fisicamente lontani dai luoghi istituzionali di comando. ‹‹Ognuno può e deve esercitare il proprio potere, seppur limitato ma non inesistente o inutile›› – ha spiegato il figlio del generale dalla Chiesa. Si deve allora pensare ad una grande differenza, linguistica e concettuale, tra “potere sostantivo” e “potere verbo”, privilegiando il secondo. Questa riflessione kantiana sul “poter fare” deve essere la base per una rinnovata consapevolezza che permette di non perdere di vista l’obiettivo che una rete deve inseguire. ‹‹Un verbo che il singolo deve trasformare in atto di responsabilità e umanità per poter infine guardare negli occhi i propri figli con la coscienza in pace›› – richiamando ancora le parole del Generale dalla Chiesa. Il potere è quindi quello strumento che permette all’uomo la riappropriazione della dimensione del “cittadino”, sul modello ateniese della prima democrazia. Un cittadino più umano, quindi, che si interessa della cosa pubblica e del suo buon funzionamento, considerandolo un vero investimento sul futuro, per sé e per le nuove generazioni.

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