sabato, Novembre 23, 2024

Periferie

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Il fallimento delle città povere

La Corte dei Conti dichiara il dissesto finanziario di Catania. L’inevitabile conseguenza dell’austerità. Sarebbe facile e comodo per chi negli ultimi anni a Catania ha contestato le Giunte di centrodestra e centrosinistra agitare la delibera di dissesto della Corte dei Conti come una bandiera alla ragione. Ma non sarebbe giusto. Chi difende i diritti delle cittadine e dei cittadini, chi chiede interventi per rafforzare i servizi sociali, chi reclama risorse per assicurare il diritto alla casa, alla scuola, alla felicità anche di chi è più vulnerabile e in difficoltà economica, non può tifare per la Corte dei Conti, per il rispetto dei vincoli di bilancio, per l’austerità economica. Perché a farne le spese non sono i potenti spendaccioni, i corrotti faccendieri ma la città intera e soprattutto chi sta peggio.

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Vietato essere poveri

Ordinanza del Sindaco di Catania. Multe per chi si siede o dorme in strada. Proibito pure bere birra e vino fuori dai locali. Multe da 50 ai 300 euro per chi bivacca nel centro città, per chi consuma bevande alcoliche al di fuori dei pubblici esercizi regolarmente autorizzati e per chi detiene strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani. Ma un’altra Catania già chiede che l’Ordinanza venga ritirata e prepara un’assemblea pubblica.

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Un altro sindacalista ucciso dalla mafia

Quattro lampi, quatto colpi e uno dei ragazzi viene ucciso, uno ferito e il terzo si salva. È stato ammazzato un sindacalista, quel ragazzo del Mali, fuggito da fame e guerre per trovare lavoro e giustizia sociale.Questa è la prima uccisione, dell’Era Salvini, vicepremier e ministro degli Interni, che da diversi anni semina odio per gli emigranti. Come gli emigranti contadini fuggiti dal sud d’Italia perché qualcuno non voleva dare loro le terre da coltivare.

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Il Brasile dopo Lula

La diseguaglianza cresce a vista d’occhio. Senza giustizia – una giustizia che comprende la Riforma Agraria, Tributaria, Politica e dei sistemi di sicurezza – cresce la violenza in tutto il Paese. Un giorno – pensa qualcuno – le grandi periferie abbandonate potrebbero ribellarsi per la fame e assaltare i supermercati e i centri urbani; e là comincerebbe una violenza senza fine, e quindi la repressione dello stato golpista, appoggiato dai mass-media conservatori e da un esercito ai cui comandanti “prudono le mani”. E tutto ciò, alla fine, non cambierebbe niente.

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Chi dice, chi pensa e chi fa

C’è chi pensa la “la mafia è un’invenzione”

C’è chi pensa “la mafia esiste eccome!”.

C’è chi poi dice “ma è troppo forte non si può fermare!”.

C’è chi dice: “Certo, Falcone e gli altri sono stati degli eroi”

Ma aggiunge, dentro di sè: “Ma forse sono stati un po’ fessi”

E infine c’è chi pensa che la mafia va combattuta, sulle strade, nei quartieri, nelle istituzioni..

Uomini e donne, che non sono eroi.

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