domenica, Novembre 24, 2024
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On the road col bitcoin

A qualcuno è venuta l’idea di fare il classico coast-to-coast negli States senza un dollaro in tasca, solo con moneta elettronica. Proviamo ad accompagnarlo?

Ancora sulla strada. Non sarà la Old Historical Route 66, ma è sempre una traversata costa a costa. In queste strade così rettilinee per chi viene dall’Europa, dove si può indifferentemente superare a destra o a sinistra: ma i limiti sono ferrei, non come in Germania, con autostrade senza limiti di velocità o la lotteria delle multe come in Italia.
Costa a costa si diceva, questa volta senza soldi né cibo né carburante, usiamo solo i bitcoin – una moneta elettronica calcolata come le sue transazioni con la potenza di tanti computer connessi in rete – per tutte le spese del viaggio il BitcoinRoadTrip.
Accompagnamo Plato, ideatore e protagonista di questo viaggio, una persona comune, ma convinta che basti poco a cambiare profondamente le cose; lui si definisce un po’ enfaticamente su Twitter “un sovversivo che combatte le ingiustizie a San Francisco”. In viaggio Dal Connecticut a Los Angeles, passando da New York, Washington, Petersburg, Durham, Charlotte, Atlanta, Austin, Denver… l’America di Philip Dick, di Kerouac, di Burroughs.
In cerca di carburante, di compagni di discussione, e di divani lungo le città del viaggio, abbiamo incontrato gente entusiasta e incuriosita; abbiamo incontrato gente entusiasta e incuriosita; negli Stati Uniti il denaro assurge a qualcosa di sacro, qui la povertà è un infamia. Il denaro in ogni sua forma – le banche, l’oro – fa brillare gli occhi.
Ma quando si paventa o si spera che il sistema cambi o crolli, anche qui, come i russi di cui parla Dostoevskij, davanti all’incendio la gente s’immobilizza profondamente affascinata. Alcune frasi confuse, raccolte a caso, per lo più fra nerd, ma alcune fra gente comune:
“Qui da noi nello Utah il governatore vuole monete d’oro”.
“Bitcoin? Anche qui ho paura dei monopoli. C’è un ristretto numero di gruppi, come i cambiavalute e i gruppi per “minare” la moneta, che riescono ad accumulare ricchezze faraoniche rispetto alle briciole degli altri.
“I 1600 miliardi di dollari dati da Bush alle banche”
 “Ecco perché quello che chiamano crisi gli è esploso in faccia: le banche saranno fallite per la finanza tossica, ma anche nel prendersela con la propria gente; pignorare talmente tanti immobili da far crollare il valore della casa… Non poteva essere rieletto questo è stato il suo colpo di coda”
“In Usa le multinazionali non pagano tasse. Vedi le tasse a forfait di Amazon in California. O Romney, il milionario mormone candidato alla presidenza, che da favorito è stato acciaccato dal rivelare nei dibattiti di pagare il 12% di tasse”.
 “Tenteranno di rendere illegale anche il bitcoin”.
 “Semmai c’è Tor, il sistema per rendere anonimi gli utenti, quello sviluppato dalla Us Navy. O i Virtual Private Network, che usano un intermediario impegnato a non rivelare i dati degli utenti. Pensa al Pirate Party svedese”.
“Vedi come ne parlano i giornali, del bitcoin, ne hanno una paura fottuta”.
“I giornali economici l’hanno preso sul serio”
“L’interesse sembra si sia scatenato per lo scenario tendenzialmente deflattivo del bitcoin”
“Il Nobel per l’economia Krugman, da buon neo-keynesiano, ha messo in luce che se la ricchezza prevista del bitcoin è sempre crescente non verrà utilizzato per commerciare ma per conservarlo… lo scenario deflazionistico dell’oro, contrapposto allo stampar moneta”
“C’è il vecchio Ron Paul a parlare di bitcoin”
 “Che gli Occupy Wall Street facciano perdere la rielezione a Obama come gli Indignados in Spagna con Zapatero mi sembra strano”
 “Difficilmente sarà visto diverso da Wall Street dagli elettori contadini. E poi, mentre lui dice di voler smussare il Patrioct Act il suo partito vuole approvare il Sopa e il Pipa (antipirateria e controllo degli utenti – ndr) ”.
 “I federali hanno chiuso Megaupload (il tredicesimo sito più trafficato al mondo, con servizio di file sharing e anche streaming, à la Youtube) lo stesso giorno in cui i promotori di Sopa e Pipa annunciano un passo indietro, visto che i candidati repubblicani erano preoccupati e Obama minacciava il veto”.
Sulla strada per Bose, ci fermiamo in una stazione di servizio già vista nei romanzi.
Una ragazza grassa e molle. Flemmatica e sudata porge la tazza facendola scorrere sul tavolo. Venderanno più birre che colazioni? No, più facilmente avrà lavorato dietro un altro bancone, di birra invece che di torte e caffè.
– Salve, siamo qui per l’offerta Groupon; vorremmo pagare in bitcoin
– Bene, allora avete il tre per cento di sconto, siete qui per la peperonata di cozze?
Così diceva l’insegna viola lampeggiante: Torte da Eddy. Plato era seduto a un tavolo da dieci minuti, assonnato ma attivo, intento ad armeggiare col materiale elettronico di routine, un netbook e un Android come modem…
– ‘Giorno, Plato – Una voce di ragazza lo fece sussultare. La cameriera di Eddy, piccola e con gli occhi neri – State già sognando a occhi aperti così presto?
* * *
Il bitcoin, dato già per morto dopo la bolla estiva (3-4 dollari a maggio, quasi 30 dollari in estate, di nuovo 3 a ottobre) ha chiuso l’anno a 7 dollari, 1400 percento più dell’anno prima, quando si partiva da briciole di cent. Il valore dell’oro sul dollaro è passato nel 2011 da 1300 a 1600 dollari l’oncia.
E mentre rivediamo il percorso su Google Maps, pianificando un viaggio non virtuale, ecco che qualcuno lo sta fa­cendo davvero, il giro del mondo in bit­coin. E magari in questo momento, in qualche drugstore del Colorado, sta parlando di noi, dell’Italia…
 “Anche in Italia è così, la sinistra inve­ce di far politiche di disavanzo a favore di scuole, ospedali, servizi pubblici, re­gala persino acqua e monopoli naturali ai privati e mette piccole pezze al bilancio. La destra…”.
Il vociare si moltiplica, non si fanno impressionare dai politici italiani in sè, ma dal fatto che non si dimettano quando c’è un “scandalo”, un somethingate: questo ai loro occhi dimostra che l’Italia non ha burocrati adeguati. E gli scudi fiscali che premiano i ladri (tas­sando al 5, o in realtà all’1 per cento, ciò che andrebbe interamente recuperato se ille­gale, o tassato al 40 come in Usa o Germania) secondo loro vuol dire semplicemente che  l’attivi­tà produttiva in Italia è ormai intesa come un hobby sostanzialmente estraneo all’economia reale.

 

LINK:

Il percorso del viaggio su Google maps: http://tinyurl.com/3qnt5u2
Bitcoin si apprezza sul dollaro del 1473 percento nel 2011: http://www.economicsjunkie.com/bitcoin-usd-finishes-2011-up-1473-percent/
Wikimedia New York accetta donazioni detraibili in bitcoin: http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Wikipedia_Signpost/2012-01-09/News_and_notes
Virtual Private Network: http://it.wikipedia.org/wiki/Virtual_Private_Network
Tor: http://it.wikipedia.org/wiki/Tor_%28software_di_anonimato%29

 

Per saperne di più:

La moneta elettronica/Tutto sul bitcoin

Un pensiero su “On the road col bitcoin

  • Basta che due o tre banche centrali decidano di fare cartello e rendere illegale l’emissione di moneta non sovrana e vedi come se sgonfia il boom. Non ci vuole mica la scienza…

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