La sera del Pride a Catania si era organizzata una festa. Si è scelto di farla in un locale diverso dal solito. Sul mare, senza nessuna casa intorno. La polizia si è fatta trovare numerosa all’ingresso della discoteca, “per difendere e proteggere i partecipanti”. Persino nel mare c’erano alcune motovedette. Le regole dicono che si può ballare solo fino alle tre di notte. Alle tre in punto la polizia irrompe nella sala da ballo e dà ordine di fermare la musica. Tutti fuori, tutti a casa. Neanche il tempo di un ultimo lento. Nessun insulto, né una manganellata, né il lancio di una scarpa col tacco. Tutto intorno le altre discoteche continuavano a danzare. Hanno smesso all’alba, com’è bello fare, come fanno sempre. Quasi tutti.
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