venerdì, Novembre 22, 2024
-mensile-Società

“Non vedo, non sento e parlo d’altro”

LETTERA APERTA A CHI NON VUOL SENTIRE

di padre Giuseppe Trifirò parroco

 Al Sig. Presidente del Consiglio

Ai Sig. Ministri della Repubblica

Al Sig. Presidente Regione Sicilia Al Sig. Prefetto di Messina

Ai Sig. Assessori Regione Sicilia Ai Sig. Ono­revoli nazionali e

regio­nali/ ecc. ecc. ecc.

 Carissimi, sono passati dei mesi dal fa­moso incendio della Raffine­ria di Mi­lazzo e come è costume dei nostri Go­vernanti e Politici, passata la tempesta, tutto torna alla normalità e questo lo dico non ssoltan­toper l’incendio della Raffineria, ma per tutti i disastri e allu­vioni che sono diventa­ti ormai il pane quotidiano della no­stra Ita­lia.

In una prima fase, quella immediata­mente dopo il disastro, tutti i Governanti e Politici nazionali e regionali si attivano a fare la loro comparsa con dichiarazioni e promesse di interventi immediati, scari­cando ognuno la responsabilità sugli altri. In una seconda fase si parla di meno e in maniera più pacata senza fare riferimento a interventi concreti. In una terza e ultima fase cade il silenzio assoluto.

Carissimi Ministri dell’Interno, della Sa­lute e dell’Ambiente, carissimi Politici Nazionali e Regionali, a che punto siamo?

Sono passati dei mesi e il nostro Territo­rio è come prima tale e quale: la Raffi­neria continua nel suo ritmo indisturbata, la Centrale termoelettrica di Archi insiste sul CSS, mentre l’aria è sempre irrespira­bile, gli odori molesti continuano a provo­care nausea e malessere, la popolazione è sem­pre più preoccupata e vive con l’incu­bo di un nuovo disastro.

Ancora una volta mi rivolgo a voi tutti che avete il potere legislativo,politico, ammi- nistrativo ed economico e vi esorto a cam- biar politica prima che sia troppo tar­di.

La difesa del Creato

La dottrina sociale della Chiesa, spe­cialmente nella “Sollecitudo rei socialis” del 1987 e della “Centesimus annus” del 1991 di Giovanni Paolo II, ci invita a ri­flettere su questi tre principi:

– Il bene supremo non è la produzione o l’economia, ma la dignità della persona umana.

– La Chiesa si impegna con ogni energia a difendere i diritti umani contro ogni for­ma di razzismo, di violenza e di sfrutta­mento.

– La difesa del Creato è una delle più grandi preoccupazioni del mondo di oggi.

A questo terzo punto fanno eco il papa Be­nedetto XVI quando dice “Uno dei cam­pi, nei quali appare urgente operare, è senz’altro quello della salvaguardia del creato” e papa Francesco, che sta prepa­rando una nuova enciclica sull’Ambiente. Egli ha detto tra l’altro:

“… che il creato non perdona”.

 Non si può compensare col denaro

 Carissimi, penso che molte leggi dello Stato, le quali ci hanno portato al disastro ecologico e alla fame, siano sbagliate per­ché vanno contro la Legge Naturale e vi esorto a cambiarle subito se volete salvare la vita, la salute, il lavoro e il creato.

Prima di tutto bisogna cambiare le leggi che regolano tutti gli inquinanti emessi dalle industrie e basate sulla media giorna­liera, mensile o annuale.

Non deve esi­stere nessuna media e il limite stabilito dalla legge, il minimo possibile, non deve esse­re mai superato perché il superamento an­che di pochi minuti può recare un dan­no enorme alla salute e all’ambiente.

Bisogna cambiare anche la legge che re­gola la produzione e il trasporto dell’ener­gia elettrica e far si che non sia tutto con­centrato su un piccolo territorio. Non si può accettare neppure la legge che dà un compenso in denaro ai Comuni dove pas­sano gli elettrodotti. Questo de­naro do­vrebbe essere impiegato per fare degli im­pianti il meno inquinanti possibi­li.

Sinceramente non riesco a capire, come in alcuni posti i cavi elettrici possono esse­re interrati o passati in centri non abitati mentre qui da noi passano tutti e numerosi nei centri abitati e sulle campagne, causan­do molto danno alle persone e all’agricol­tura. Certamente si tratta solo di que­stione economica e questo è imperdonabi­le!

Abbiamo fatto capire, in moltissimi modi, il danno prodotto e che continua a produrre Terna, ma senza alcun risultato.

Nell’ultimo incontro a Palermo si era deci­so di rivolgersi all’OMS, per uno stu­dio serio e approfondito, sull’elettrodotto a doppia Terna di 380 Kv.

Questo studio non è stato mai fatto men­tre l’elettrodotto è quasi terminato, pronto a entrare in funzio­ne.

 Fatte per avvantaggiare i potenti

 Carissimi, prima di terminare, sento il dovere di ringraziare tutti i Sindaci e Am­ministratori del Comprensorio che hanno preso a cuore il problema della salute dei cittadini e il risanamento ambientale e li invito a non demordere, ma a continuare a lottare accanto ai cittadini e di organizzar­si per creare un fronte comune sul Territo­rio.

Inoltre voglio ricordare che da più di 50 anni si sta facendo di tutto per distruggere non solo il nostro Territorio, ma tutto il Pianeta Terra. Stiamo toccando con mano, dove ci ha condotto questa politica affari­stica che sta procurando disoccupazione, fame e miseria. Sono convinto che siamo giunti a questo punto perchè le leggi sono fatte per avvantaggiare i potenti, gli indu­striali e il potere politico ed economico.

 “Vi supplico, cambiate!”

 In quasi 40 anni di lotta contro questi si­gnori dell’inquinamento, della morte e del disastro economico, ho ricevuto e ricevo sempre la stessa risposta. “Noi lavoriamo in conformità alla legge e per il bene dei cittadini”.

Carissimi Politici e Legislatori, siete sta­ti poco attenti alle esigenze e ai suggeri­menti del popolo, togliendogli tutti i di­ritti e lasciandogli solo i doveri. Vi suppli­co, cambiate!

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