Non si vede il mare
17 Aprile 2016, si doveva raggiungere il quorum.
E’ domenica , c’è caldo e c’è sole, ma non si vede il mare.
Strana coincidenza questa. Forse il mare lo sapeva e decide di nascondersi. Si avvolge in una fitta nebbia, tutta la costa ionica si imbianca di nuvole, il panorama a cui siamo da sempre abituati scompare.
Osservo questo nuovo orizzonte e spero che la lupa presto si diradi perché non vedere più il mare, nel posto che gli appartiene, mi disorienta. E guardando quelle nuvole fuori posto penso che : “se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare.”Alessandro Baricco, Oceano Mare
di Mara Trovato
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Il referendum del 17 aprile, pur nella sua specificità, ha toccato questioni centrali di geopolitica
La migliore analisi del voto la sta facendo oggi lo stesso clima
In Sicilia si sono toccati i 30C, e il mese scorso è stato il marzo più caldo di sempre. Questi cambiamenti climatici – lo dicono gli scienziati delle Nazioni Unite (IPCC) – sono dovuti per 3/4 alla combustione dei fossili.
Tra soli tre giorni a Bonn si firmerà l’Accordo di Parigi sul clima, questo accordo prevede l’uscita dal fossile. Eppure il governo italiano (e gli italiani) hanno dato l’ok al saccheggio di quel che resta dei giacimenti: 1) ci teniamo i giganteschi rottami ferrosi a mare 2) incentiviamo l’estrazione e non usufruiamo delle compensazioni (royalty) 3) sterilizziamo un diritto democratico: il voto.
Non ci va di trovare il colpevole, in realtà ce ne sarebbero tanti, però dobbiamo continuare, guardare avanti e dove serve correggiamo il tiro, con oculatezza.
Un grazie a tutti quelli che si sono spesi con umiltà e sincero senso civico in questa campagna. Chi ha messo a disposizione energie, tempo e denaro per la collettività, facendo attenzione a non fare di una battaglia civica una battaglia di partito/movimento o peggio un’occasione di rivalsa.
di Olga Onassis
Nota: La lupa di mare, tipica della stagione primaverile, è una nebbia da evaporazione, determinata dallo scorrimento di masse d’aria calde su una superficie marina molto più fredda. Il vapore acqueo, per evaporazione appunto, entra nell’atmosfera e si satura condensandosi.