giovedì, Novembre 21, 2024
-rete-Interviste

Milano: La spesa solidale

Duecento ragazzi organizzati per fare la spesa a chi non può.

“Le Brigate volontarie per l’emergenza siamo noi: un gruppo di ragazzi e ragazze di Milano che vogliono dare una mano a chi non può uscire di casa per la spesa e per le medicine.

Proveniamo tutti da realtà diverse: c’è chi è attivo da tempo nell’ambito dei diritti umani, chi è attento alle questioni politiche e chi alle lotte sindacali. Al momento siamo più di centocinquanta volontari, ma credo che raggiungeremo i duecento nei prossimi giorni” spiega Clara Aqua, anche lei della squadra.

“Il nostro progetto è nato attraverso un passa parola su Facebook, infatti l’idea si sta propagando anche nelle zone limitrofe a Milano, oltre che a Piacenza e Roma”- dice Clara-“ In pratica noi gestiamo le chiamate destinate al comune di Milano grazie ad Emergency, senza la quale non potremmo riceverle. Così dirigiamo il centralino, il numero verde è 020202.”

“Al giorno ci sono più o meno ottanta/ novanta interventi, ci chiamano anziani, immunodepressi o chi è barricato in casa perché entrato in contatto con un positivo. I casi a Milano aumentano di giorno in giorno per questo il nostro contributo è fondamentale: io credo che il comune si sta servendo del nostro volontariato perché sopperisce a un problema enorme in Italia, il welfare sociale che si sta mostrando inadeguato”- continua Clara- “ La sanità pubblica è stata svenduta negli anni ed adesso ci siamo accorti che sta crollando. Noi crediamo di avere una responsabilità politica, infatti il nostro slogan è “Solidarietà cura comunità”.

I volontari della spesa sono attivi in tutte e nove le zone di Milano: “In base alla provenienza della chiamata la mandiamo al referente di quella zona. Le brigate si sono date i nomi dei partigiani”-afferma Clara- “per riconoscere le aree e per ricordare da dove proviene la nostra idea di mutuo soccorso.”

“È vero che siamo esposti al rischio, ma sentiamo di doverlo fare, perché chi ha a cuore una società più giusta, deve rimboccarsi le maniche. In più la gratitudine delle persone ripaga a pieno i nostri sforzi” conclude Clara.

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