Con la testa e col cuore
Un cammino mai interrotto
Memoria e ricordi, cuore e testa. Questi due elementi rendono vivi i nostri ricordi, le nostre memorie sugli avvenimenti accaduti, sia individualmente che collettivamente.
Ma come fare per dare una concreta continuità alla memoria e ai ricordi?
Ogni anno celebrazioni, commemorazioni, corone sotto le lapidi, discorsi appasionati e retorici si esauriscono nell’arco di un giorno o di poche ore, poi fino all’anno successivo viene tutto rimosso.
Il mio concetto di memoria, è quello che ogni giorno è “il giorno di questa” ecco perché credo che il 5 gennaio di ogni anno, giorno in cui fu ucciso Giuseppe Fava nell’84, non può essere relegato solo a una celebrazione.
Celebrazione che non coinvolge solo la morte violenta di un uomo ma anche la storia di uomini e donne che hanno creduto a un percorso di libero giornalismo, quella che fu, la storia de “I Siciliani”.
Diversi di quegli uomini e quelle donne, non certo per stupidità o leggerezza si sono dispersi altri, per caparbietà e convinzione hanno continuato a ricordare con il loro lavoro di giornalisti per mestiere o di strada un’esperienza che non poteva finire, non so bene il perché, ma non poteva finire.
Piccoli giornali che hanno continuato a raccontare, attraverso la scuola di Giuseppe Fava, storie di uomini e donne, di inchieste, di denuncia contro l’ingiustizia sociale e le mafie.
Ecco perché mi sembra del tutto naturale e non vi dovete sorprendere se “ I Siciliani” attraverso queste pagine riprende, perché per noi, questo cammino mai interrotto è scontato e del tutto naturale. Per cui, in queste pagine e con il nostro lavoro onoreremo la storia di Giuseppe Fava, dei suoi “carusi”, attraverso “I Siciliani giovani”.
Ai giovani, in un graduale passaggio, lo consegneremo con le nostre memorie e ricordi, col nostro cuore e la nostra testa.