Mappatura dei beni confiscati, l’esperienza delle volontarie
La relazione delle volontarie del Servizio Volontari Europeo svolto a Catania presso l’Arci. Coralie Chomat (Francia), Domante Berotaite (Lituania) e Vanja Ristic (Serbia) hanno permesso che la mappatura dei beni confiscati e il progetto “Andrà Bene” esistano. Senza di loro nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. Di seguito la relazione del lavoro svolto, le loro impressioni e suggestioni. Da parte di Arci Sicilia e I Siciliani giovani un enorme ringraziamento e la consapevolezza dello straordinario contributo che Vanja, Coralie e Domante hanno dato nel percorso di lotta alla mafia e di riappropriazione dei beni comuni.
DESCRIZIONE DEL LAVORO
Allo scopo di unire in un posto le informazioni sui beni confiscati e avere lo sguardo più visivo, pubblico, accessibile a tutti, abbiamo deciso di fare una mappatura dei beni confiscati, iniziando dai comuni della provincia di Catania, per poi allargarla al livello regionale, nazionale….
Abbiamo usato le informazioni sui beni confiscati alla mafia entrambi il sito della comune di Catania e il sito dell’Agenzia Nazionale Openregio.
Poi abbiamo messo queste informazioni sulla mappa (my Maps) con qualche precisazione sul tipo di beni (per esempio sia terreno o appartamento in condominio o box o magazzino), ente destinatario, scopo destinazione ecc. Abbiamo creato le categorie specifiche per ogni ente destinatario (comune, carabinieri, polizia, ministeri, guardia di finanza, in vendita, no ente destinatario) con una colore per ciascuna.
Per i beni confiscati del comune che non hanno un indirizzo preciso (perché sono terreni), abbiamo anche usato il sito Open Data Comune di Catania per vedere dove i beni sono localizzati.
Riguardo ai terreni, ci sono alcuni nella nostra mappa che non rispondono esattamente allo spazio dove si trovano in realtà, perché non avevamo informazioni tanto precise sulla loro posizione. Pertanto, li abbiamo messi nella mappa nei comuni dove si trovano, così sono almeno registrati.
Poi abbiamo fatto una distinzione tra i beni subito disponibili e i beni già assegnati ad un’associazione. Questo lavoro da l’opportunità per chi è interessato ad ottenere le chiavi di un bene di:
1/ vedere gli esempi di assegnazione e
2/ vedere i beni che si possono chiedere al comune
Siamo anche andati a fare dei giri in città per materialmente dare uno sguardo ai beni confiscati subito disponibili, e vedere se sono veramente liberi.
IMPRESSIONI
Questo lavoro è stato molto interessante perché ci ha dato l’opportunità di avere un diretto avvicinamento della questione mafiosa in Sicilia: lavorare sui beni confiscati ci fa capire qualche conseguenza contemporanea del potere che la mafia aveva sul territorio nel secolo scorso e avere uno sguardo geografico sulla situazione (non solo un elenco) permette di concretizzare materialmente questa questione, di capire qual è la realtà sul territorio.
Ci ha anche fatto capire quanto sia complessa la situazione attuale dei beni confiscati: infatti, ci sono molti beni che non sono liberi come dovrebbero essere in base agli elenchi del comune. Questo significa che qualche volte la famiglia mafiosa sta ancora abitando nel bene confiscato, quindi c’è ancora tanto da fare rispetto alle procedure di confisca!
C’era un lavoro a volte difficile nel senso che gli elenchi non sono tutti chiari e non danno tutte le informazioni necessarie, quindi abbiamo avuto bisogno di usare allo stesso tempo gli elenchi del comune e quelli dell’agenzia nazionale per avere più informazioni possibili per la mappa e per localizzare precisamente tutti i beni.
Lavorando sui beni confiscati, comunque avevamo la preziosa opportunità di capire meglio che cosa sono gli atti mafiosi, quali sono i collegamenti tra burocrazia, mafia, economia e politica.
SUGGESTIONI
Questa esperienza ci ha mostrato che c’è spazio per migliorare il lavoro dei comuni e dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, almeno aggiornando le informazioni che dovrebbero essere pubbliche e organizzandole in modo più chiaro.
Adesso la sfida è di continuare questa mappa con l’aiuto degli altri circoli Arci che vogliono partecipare nella loro regione.
Magari sarebbe utile anche di cercare come si fa la domanda d’acquisizione al comune, per incoraggiare le associazioni che vorrebbero iniziare la procedura. Quindi se ci sono già qualche informazioni sui dettagli della procedura.