Lo studentato resiste
Un immobile pubblico abbandonato in via Gallo, ora studentato. Qualcuno propone di sgomberarlo
Questa mattina qualcuno avrebbe voluto riportare la notizia dello sgombero dello studentato 95100. Un bel palazzo in via Gallo, a Catania, di fronte la Facoltà di Giurisprudenza. Un immobile di proprietà dell’ente morale “Biblioteca Civica Antonio Ursino Recupero di Catania”, fondato nel 1931 e il cui statuto è stato approvato nel 1969.
Sono componenti del consiglio d’amministrazione della biblioteca Ursino Recupero il Sindaco di Catania, che ne è Presidente, il Rettore dell’Università di Catania, che ne è Vicepresidente, il Segretario Generale del Comune di Catania, il Soprinentendente dei beni culturali, un membro della famiglia Ursino Recupero. Il Patrimonio della Biblioteca è costituito dei beni mobili e immobili del lascito del Barone Ursino Recupero, giusto testamento del 27 marzo 1924.
Gli amministratori della biblioteca, che ha sede nei magnifici saloni del Monastero dei Benedettini, non si sono mai curati del palazzo di via Gallo, lasciato per decenni abbandonato. Un grosso finanziamento qualche anno fa avrebbe dovuto portare alla ristrutturazione dei locali ma il progetto si è limitato al recupero della facciata esterna. Così qualche mese fa gli studenti dell’Università di Catania hanno deciso di entrare e di ripulirlo, di metterlo in sesto, di arredarlo e di fondare una casa dello studente per permettere a chi non ha le risorse per pagare un affitto di abitare e studiare a Catania.
In città sono centinaia gli studenti che avrebbero diritto a un alloggio pubblico dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio ma che non trovano posto. Gli studenti hanno creato nell’immobile di via Gallo anche un’aula studio per preparare le materie e un luogo di aggregazione libero per chi frequenta scuola e università. In questo modo sono finalmente entrati i libri nella sede della biblioteca.
Questa mattina sarebbe dovuta arrivare la polizia per buttare fuori le ragazze e i ragazzi, sarebbero dovute arrivare le camionette a sirene spiegate, i celerini in antisommossa, gli scudi, i manganelli e chissà, qualche lacrimogeno.
La notizia però è stata un’altra: già dalle prime ore dell’alba un centinaio di studenti e militanti della sinistra erano lì per difendere la casa degli studenti e l’aula studio. La polizia non è arrivata.
Che senso avrebbe avuto levare il posto letto e l’aula studio alle studentesse e agli studenti non è dato saperlo. Ci piace pensare che i funzionari pubblici si sveglino all’alba per trovare la maniera di assicurare diritti ai cittadini, non per sottrarglieli.
Il sindaco, il Rettore dell’Università e la famiglia Ursino Recupero, unici autorizzati a prendere decisioni sull’immobile di via Gallo hanno fatto, fortunatamente, prevalere il buonsenso.
Se mai un giorno arriveranno i soldi per ristrutturare i locali in modo da accogliere i libri della Biblioteca Ursino Recupero, e si individuerà la ditta che dovrà svolgere questi lavori e si dovranno liberare le stanze per permettere che gli operai inizino a lavorare, gli studenti fanno già sapere che saranno disponibili a dialogare per consentire che tutto avvenga nel migliore dei modi, senza bisogno di polizia e manganelli.
Non servono le ruspe in via Gallo, lì si vive, si studia, si legge e si tenta di cambiare il mondo.