giovedì, Novembre 21, 2024
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LO STECCATO DI CUTRO

Giovanni Caruso

I fiori sulla spiaggia

“Dopo tredici giorni di silenzio abbiamo deciso di lanciare la manifestazione e di urlare le ragioni dei sopravvissuti al naufragio facendo parlare chi si è salvato”. Questo dichiara Manuelita Scigliano, portavoce della Rete Ventisei Febbraio.

“Noi siamo quelli che non fanno passerelle, siamo quelli che giorno dopo giorno ci sporchiamo di fango, sale e lacrime”: questo dichiara uno degli attivisti tra le quattrocento organizzazioni presenti alla manifestazione di giorno undici marzo a Steccato Di Cutro.

“Oggi, tra la sabbia, di questa spiaggia non faremo parlare i politici ma i sopravvissuti e i parenti delle vittime di questa ennesima strage voluta da una politica razzista italiana ed europea”.

Un interprete traduce la storia di un siriano sopravvissuto al naufragio: “Sono un ragazzo siriano, mi sono imbarcato su quella barca insieme al mio fratellino di sei anni, mia madre prima di partire mi ha raccomandato di proteggere mio fratello. Non ci sono riuscito e adesso lui è in fondo a questo mare. Questo dolore non mi lascerà mai più”.

Poi alcuni parenti delle vittime recitano preghiere in afgano.

Un mediatore culturale afgano, in Italia da ventiquattro anni, chiede: “Onorevole primo ministro Georgia Meloni, sei venuta qui con i tuoi ministri per un Consiglio dei ministri per emettere un decreto che criminalizza gli emigranti che arrivano in Italia, non sei voluta venire per visitare la camera ardente, non hai dato la solidarietà ai parenti delle vittime. Provi un po’ di vergogna?”

Mentre si alternano gli interventi degli attivisti e dei parenti dei naufraghi, alcune persone lanciano fiori tra la spiaggia e le onde ancora alte.

Sono margherite gialle e bianche, rose e garofani.

Un giornalista freelance ricorda Torpekai Amarkhel, la giornalista afghana perseguitata dai Talebani, scomparsa nel naufragio e poi dice: “Chiedo ai colleghi delle grandi testate di non scrivere solo dati e racconti presi da internet, ma, come altri giornalisti liberi, venire qui e ovunque accadono simili tragedie per ascoltare e guardare dentro gli occhi dei superstiti e dei parenti delle vittime.”

C’è chi ricorda che non solo questo governo si comporta da criminale verso gli emigranti ma anche gli altri governi che lo hanno preceduto come quelli del PD o del Movimento Cinque Stelle.

Ricorda il ministro Minniti, protagonista dell’accordo con la Libia, il ministro Salvini autore dei decreti sicurezza, insomma, da destra a sinistra le politiche dell’emigrazione sono le stesse.

Ma ci aspetteremo dalla nuova segreteria del PD di fare memoria sugli errori fatti, di fare autocritica.

E – aggiungiamo noi dei Siciliani giovani – visto che la probabile coalizione del cosiddetto “centro sinistra” (PD, Sinistra Italiana e Movimento cinque stelle) si pone la questione morale, chiediamo di non applicare questa cosa solo per le politiche del lavoro, dell’antimafia (che nel traffico di esseri umani c’entra molto) ma anche per le politiche migratorie.

In queste poche righe vi abbiamo raccontato una piccola parte di questa giornata, abbiamo riportato le voci dei superstiti e dei parenti delle vittime, dello sdegno di noi tutti e tutte presenti a Steccato di Cutro. Era giusto esserci.

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