L’eco del NO al MUOS arriva anche dalle Hawaii
Previsto per il 2 ottobre un altro presidio a Niscemi
In via Finocchiaro Aprile, sul portone del Cobas scuola, campeggia la locandina: Muos. La partita è ancora aperta. La resistenza continua. Continuerà domenica 2 ottobre a Niscemi, dove in contrada Ulmo alle ore 15.00 ci sarà un altro presidio NO MUOS.
Nel mentre si aspettano due attiviste dalle Hawaii. Si gioca a immaginarle con le gonne di paglia e le ghirlande di fiori appese al collo. Arrivano con un po’ di ritardo: Winter Huohuli è una giovane robusta con la carnagione olivastra e gli occhi gentili, rimane in silenzio per tutto il tempo, parla solo portoghese, mentre Clare Loprinzi è la mammann della situazione: una signora sui settanta anni, con gli occhi azzurrissimi e i capelli grigi, avvolta in un telo colorato.
Cosa accomuna la Sicilia con le Hawaii oggi? “Siamo piccole isole ma importanti per gli USA a livello strategico. Ma nessuno gli ha dato il consenso di usarci come basi militari – dice Clare –magari in un primo momento si ha l’illusione che offrano lavoro, ma lo pagheranno a caro prezzo i nostri figli domani. Non possiamo permetterlo”.
La signora con gli occhi azzurrissimi è un fiume in piena, parla in inglese e muove nervosamente le mani, sgrana gli occhi e ogni tanto dice qualche parola in un siciliano perfetto: i suoi nonni erano siciliani ma non sono mai riusciti a ritornare qui come avrebbero desiderato. Lei sì invece.
Clare da bambina faceva un brutto incubo: “sognavo di scappare da uomini che volevano farmi del male”. Oggi non scappa “Se dico NO al MUOS è perché mi sento responsabile della terra che abitiamo. Non abbiamo bisogno di droni per fare la guerra, è la pace ciò di cui abbiamo bisogno.
Bisogna educare coloro che non difendono la propria terra, far loro comprendere che non bisogna avere paura”. Si mette in posa insieme a Winter, reggendo la bandiera NO MUOS, e si fanno fotografare.