Le due Italie
C’è un’Italia-cicala che non riesce a risolvere neanche i problemi più elementari (chiudere Berlusconi e Monti, dare una prima risposta alle grida drammatiche della Nazione) e si contorce e s’accapiglia, in preda alle ideologie più disparate, pur di non dire il banale “uniamoci e mettiamoci al lavoro”.
E c’è un’Italia-formichina che umilmente lavora, va nelle piazze, ride, fatica ogni santo giorno per vivere un po’ meno peggio, per vivere un poco di più…
L’Italia-cicala… non facciamo nomi: è l’Italia “politica”, vecchia e nuova. L’Italia-formichina? Eccola qua. In queste povere pagine, costruite con sacrificio e con passione, c’è l’Italia dei senzapotere, dei poveri, di quelli che fanno tutto e non sono calcolati da nesuno.
Leggete con intelligenza, con attenzione. Non limitatevi agli articoli – pensate anche agli autori. Ci sono i vecchi compagni, quelli che han combattuto con Peppino Impastato e Pippo Fava. Ci sono i ragazzi che lottano, con trent’anni di meno ma identico animo e cuore, esattamente per le stesse cose.
Bersani, Grillo, Napolitano, Monti… Vaffanculo! Ma sì, per una volta diciamo la malaparola anche noi. Saranno grandi politici, avranno il paese in pugno, ma noi abbiamo i ragazzi del Clandestino. Dispersi sulla faccia del mondo, studenti precarissimi a Torino, ragazze pacifiste a Niscemi, camerieri a Roma – li trovi tuttavia dappertutto, sorridenti, non domi. Questi sono i nostri “politici”, questo il nostro “partito”.
Nel chiacchericcio dei notabili, nel brusìo egocentrico di vecchi e nuovi rancori, il loro passo leggero si sente appena. Ma è l’unico che percorre l’avvenire. Noi vecchi, anfanando a stento, gli teniamo dietro. Nei quartieri a Catania, all’università di Milano, nei vicoli militarmente occupati a Napoli dal Sistema, loro e non altri portano la vecchia idea libertaria del cuore e della ragione.
Gobetti morì solitario (o Peppino, o Giuseppe, o uno dei tanti viandanti di questa strada), ma alla fine la libertà arrivò. Con quella generazione che la sua vittoriosa sconfitta aveva saputo illuminare.