Ladies and gentlemen mantenete la calma, questo aereo continuerà a volare.
“La compagnia deve andare avanti: il lavoro è lavoro” racconta Ludovica, giovane assistente di volo di origine catanese.
Diverse le compagnie che per tutelarsi hanno ridotto il traffico aereo: Brussel Airlines ad esempio è belga e ha deciso di prolungare fino al ventotto marzo il taglio del trenta percento dei voli verso gli aeroporti di Milano Linate, Milano Malpensa, Venezia, Roma, Bologna e Torino. Ma anche British Airways, American Airlines, Lufthansa, Easyjet e Raynair hanno preso provvedimenti.
Meno smog nell’aria, ma più crisi per le compagnie aeree, c’è una buona notizia però: da Ludovica nessuno è stato licenziato.
“Io volo in tutta l’Europa pur avendo poca esperienza, sono hostess di volo da circa un anno. Ho lasciato gli studi per dedicarmi a questo” – dice Ludovica, sistemandosi il ciuffo dei capelli che pende- “il mio contratto è a tempo determinato, dalla durata di due anni. Se non fai cazzate come arrivare in ritardo o assentarti, è probabile che te lo rinnovino. Io lo spero ovviamente.”
“Mi sento abbastanza tutelata dalla compagnia per cui lavoro, al momento abbiamo la possibilità di scegliere se metterci in ferie o meno. Io preferisco continuare a lavorare nonostante l’emergenza sanitaria. Non sono una che si fa prendere dal panico, riesco a rimanere lucida” dice Ludovica.
Tutti i passeggeri mettono la mascherina e una volta scesi dall’aereo sono sottoposti al termo test, ti puntano una pistola contro in pratica, solo che serve per misurare la temperatura corporea.
“Non sono spaventata: se le cose devono succedere, succedono. A Bergamo, dove vivo, la situazione pensavo fosse più preoccupante. C’è un po’ di timore, la gente esce meno del solito, ma si va avanti.”
“Il lavoro è diminuito senza ombra di dubbio, ieri su un aereo predisposto per duecento persone ce n’erano circa venti-trenta. Come precauzione l’azienda ci ha fornito i guanti, che possiamo scegliere se indossare o meno, e l’amuchina. Indossare la mascherina è una scelta tua, io non la indosso ad esempio, serve per chi è positivo al virus e non per chi non lo è” – spiega Ludovica- “Invece i guanti li uso quando passo con il carrello per servire i passeggeri. Sono molto contenta che la compagnia mi fornisca l’igienizzante per mani, lo desideravo da tempo. Si tratta di norme igieniche che dovrebbero essere adottate a prescindere dal virus, è questione di buon senso.”