La grande illusione di una rivoluzione che non c’è
Allora. Diciamo la banalità delle banalità. M5S non è Beppe Grillo. E’ così? No, ho appena detto una minchiata…
M5S è Beppe Grillo (tanto) e una creatura della Casaleggio Associati (moltissimo). E’ inutile che segnali le centinaia di casi di censure, epurazioni, “cerchi magici” al pesto che hanno segnato la formazione delle gloriose liste grilline, basta cercare in rete per trovarne a bizzeffe di post e articoli se ne avete voglia e stomaco. E’ inutile ricordare che praticamente tutte le liste siano state sottoposte alla supervisione dell’onnipresente Gianroberto Casaleggio (ma non ce l’ha un lavoro, o il suo lavoro è questo?). Ed è inutile ricordare il collegamento simbolico e sostanziale che c’è nel simbolo fra Grillo e il movimento. Grillo e M5S e M5S senza Grillo farebbe la fine del Pdl senza Berlusconi e ancora più velocemente.
Quindi M5S è un partito personale? Non c’è dubbio. E come Forza Italia nel ’93 è nato grazie a una struttura aziendale specializzata nel marketing e nella pubblicità. Perché con le dovute cautele Casaleggio Associati nel suo piccolo è la versione web di Publitalia.
Certo, c’è una differenza sostanziale fra un Marcello Dell’Utri e Gianroberto Casaleggio, per storia e formazione. E anche per quanto riguarda le relazioni pericolose. Dell’Utri lo sanno pure in Botswana chi è, di Gianroberto, con la sua aria da studente fuori corso, non si può certo dire che sia neppure paragonabile nel male all’”intermediario”.
Ma non facciamoci illusioni. Se non c’è niente di oscuro o discutibile sulla Casaleggio, non si può dire che la società sia così piccola e ininfluente. E che questo aspetto aziendale venga tenuto ossessivamente coperto la dice lunga sull’operazione politica in atto. Andiamo a leggere un pezzetto dell’inchiesta del 2010 (inchiesta originale completa su Micromega n.5/ 2010).
“Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico.
Dal suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole-24 Ore».
Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati.
Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs”.