giovedì, Novembre 21, 2024
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La città delle donne

In una città italiana, di cui non occorre fare il nome perché ormai si somigliano tutte, una ragazzina viene aggredita e violata
nel centro del principale parco cittadino, a pochi passi dalla via principale, alla vigilia della principale festa. Le guardie, che
teoricamente avrebbero dovuto esserci, non ci sono. Nello stesso luogo s’era già consumato, anni prima, un fatto analogo ma
cio non aveva impedito d’installarvi a pochi passi uno spazio giochi per i bambini. La festa, il giorno dopo, è proseguita
regolarmente e senza scosse (i maschi festeggiavano un’altra ragazzina, massacrata molti anni prima). Il sindaco, alla prima
occasione, ha ricordato con nostalgia le gioie dei suoi tempi, quando gli allegri giovanotti molestavano virilmente le ragazze
per le vie della città.
Che c’è da protestare? Siamo un bel po’oltre la protesta. Ci sarebbe da ribellarsi fisicamente: ma tuttavia, poiché teoricamente
saremmo ancora in una democrazia, con stumenti teorici di elezioni, usiamoli questi strumenti, finché ci sono. Allora, “votate
per me”, “votate per il mio partito”?
Manco per idea. Votate invece per una lista tutta e solo di donne. Solo per una volta, in una sola città: così, tanto per provare. E
poi vediamo se dopo, in altre città e momenti, l’ esempio viene seguito. Varrebbe la pena provarci, tando per uscire dal solito
cerchio “aggressione- dibattito-protesta-tutto come prima”.
Una volta, una lista del genere ci fu, ai tempi del Gapa, per salvare una scuola di quartiere; non andò male. Una volta, delle
bande di ragazzacce ci furono, che attraversavano la città di notte, fischiando e schernendo a gran voce i “maschi padroni
(quelli rimpianti dell’ attuale sindaco), invertendo le parti.
Ma a ricordar tempi civili si resta soli. Pensiamo al futuro, dunque. Ma un futuro prossimo.
Alla prima occasione.

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