“IO HO UN SOGNO”. Ad Augusta e Vincenzo Agostino
“Io ho un sogno”– diceva il grande
Martin Luther King
ed anche se lo condivido non è il mio!
Io ho un altro sogno…
seme piantato nel giardino del cuore
un sogno che è anche il tuo
caro amico mio, è quello dei tuoi cari
quello di mamma Augusta
di tutte le madri che aspettano giustizia
come pioggia dal cielo
perché non diventi troppo arida
la terra intorno al cuore…
è quello di tanta brava, onesta gente
che come me vi vuole bene.
Un sogno che coltivo come un fiore:
vedere la tua faccia, pulita, rasata..
senza questa lunga barba
dove da tempo vi abita il dolore
ed ha sete di giustizia
brama di verità, cresciuta, abbarbicata
come l’edera sul muro…
la tua barba Vincenzo, libro aperto
sulla pagina bianca, dove senza parole
ma scritta col sangue, si può leggere
la storia di un’infamia
di un grande amore senza fine
e di un angelo mai nato…
La tua lunga barba ingiallita
dal tempo dell’attesa è il mio sogno
il sogno di un San. Giuseppe
e una Maria che si trascinano stanchi
in tutte quelle strade e piazze
che hanno visto sangue sparso
dei tanti figli di Palermo,
della Sicilia, e dell’Italia intera.
La tua barba tagliata è il mio sogno
Vincenzo, il sogno della giustizia
della verità, della speranza…
e quel giorno tanto a lungo atteso
sarà il giorno, che si avvera il sogno!