“Insieme per Anna Maria”
Lunedì 20 febbraio 2012, alle ore 9:00, presso la sezione distaccata del Tribunale di Palmi, a Cinquefrondi (RC), udienza per uno dei processi partiti dalle denunce di Anna Maria Scarfò.
Anna Maria aveva 13 anni quando un branco ha iniziato ad abusare di lei nel paesino in cui è nata e cresciuta, San Martino di Taurianova. Le violenze sono proseguite per due anni, finchè Anna non ha trovato il coraggio di denunciare, spinta dall’amore verso la sorellina, su cui il branco aveva deciso di accanirsi di lì a poco. Appena quindicenne, dunque, Anna Maria ha iniziato la sua battaglia per riappropriarsi della sua vita. Da sola e contro tutti: contro i suoi stupratori, ma anche contro il suo paese, che l’ha emarginata e condannata, anzichè riconoscerne il coraggio e starle vicina. Come fosse lei la colpevole. Come fosse una “malanova” da tenere lontana…
Da dieci anni Anna Maria combatte la sua lotta ed è riuscita a far condannare, con sentenza definitiva in rito abbreviato, sei dei suoi dodici stupratori. Per gli altri sei è in corso il processo d’appello con rito ordinario (in primo grado sono stati condannati anche loro). Inoltre è riuscita a fare ammonire una decina di persone per stalking.
Le belve e i loro sostenitori hanno ucciso l’adolescenza e la giovinezza di questa ragazza sfortunata e coraggiosa, ma non la sua dignità e la sua forza.
Due anni fa Anna Maria è stata però costretta a “scappare” da San Martino, ad abbandonare la sua terra a causa delle minacce e persecuzioni che continua a subire dalla “sua” gente.. Vive in località protetta, in una terra che non le appartiene, lontana dai suoi affetti, estirpata dalle sue radici per la sola colpa di essersi ribellata all’ingiustizia, alla violenza, a una mentalità mafiosa e retrograda che troppo spesso al Sud prende il sopravvento su tutto il resto.
Aiutare Anna Maria a riprendersi la sua vita significa aiutare i calabresi onesti a riprendersi la loro terra. A far capire, alle “belve” di ogni tempo e spazio e a chi le protegge e sostiene, che le vere “malanove” sono proprio loro e che sono loro a dover essere estirpate, come una gramigna che rovina i raccolti.
Associazione Antimafie “Rita Atria”, Fondazione “Giovanni Filianoti” Le Siciliane, Casablanca Libera Reggio Calabria Comitato “Se non ora quando?” Reggio Calabria Le autrici di “Non è un paese per donne” Comitato “Se non ora quando?”, Associazione “Jineca” Reggio Calabria, Stopndrangheta.it