giovedì, Novembre 21, 2024
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Inghiottito dal mare

UN TELEFONO, un computer, pochi abiti e qualche carta di credito: è tutto quel che resta di Vincenzo Baiano, il 31enne nostromo inghiottito dal mare mentre era intento a movimentare un carroponte a bordo della Msc Tamara, un cargo battente bandiera panamense su cui lavorava da diversi anni. Pochi effetti personali fatti recapitare nei giorni scorsi alla famiglia, ma che non bastano di certo a lenire il dolore di una mamma 70enne. Una donna che non vuole rassegnarsi all’idea di non poter nemmeno piangere sul corpo del figlio, vittima di un incidente sul lavoro i cui contorni sono ancora avvolti nel mistero. Ed è per questo che la famiglia, proprio in concomitanza con il recupero degli effetti personali di Vincenzo, è ritornata a far sentire con forza la propria voce. “E’ passato più di un mese dalla scomparsa di Vincenzo – dice Giuseppe Marra, cognato dello sfortunato nostromo della Msc – ma sulla dinamica dell’incidente non sappiamo nulla. La Msc ha latitato per settimane, pur sapendo che Vincenzo ha una madre 70enne e che da tempo aveva perso il papà. Nessun chiarimento sull’accaduto, nessun supporto psicologico. Per i familiari – aggiunge – soltanto una telefonata nei minuti successivi all’incidente e un incontro che si è tenuto, peraltro un mese dopo il tragico evento, nella sede sorrentina della Msc”.[vaiallarete indirizzolink=”http://www.ladomenicasettimanale.it/index.php/77-archivio/notizie/236-il-giallo-inghiottito-dal-mare”]

 

arnaldo

Sono solo un cronista. Ho un blog sul Fatto quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/acapezzuto/

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