domenica, Novembre 24, 2024

Inchieste

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Preti e mafia a San Cristoforo

Otto arresti per traffico e spaccio di droga, tra gli arresti “eccellenti” Salvatore Panassiti, affiliato al clan Cappello – bonaccorsi. Nei seguenti giorni a questa operazione, i carabinieri hanno indagato due preti per mafia e traffico di droga. Questi preti vivono e operano a San Cristoforo, e precisamente, nell’oratorio di S. M. delle Salette. Noi non siamo stupiti da questo episodio criminale.

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E in chiesa, porte aperte

“Perché non parliamo dei problemi veri? Perché avviene l’esodo dall’Africa? Guardiamo tutto dalla nostra prospettiva, ma il vero problema è proprio in Africa: un continente ricchissimo da cui si deve andar via perché i giovani non hanno futuro. La terra non dà frutti a causa di siccità, erosione del suolo e inquinamento causato principalmente dalle multinazionali che spremono le risorse fino all’ultima goccia senza preoccuparsi delle conseguenze. Perché non parliamo di questo?”.

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Il business ai poteri forti, le baracche ai migranti

Ha le idee chiare in tema di “buona accoglienza” dei migranti il neosindaco di Messina Cateno De Luca. Inviperito per la decisione di trasferire temporaneamente nel lager-hotspot di Bisconte le vittime innocenti dell’ennesima campagna fascioxenofoba del ministro Salvini (i cittadini eritrei soccorsi nel Mediterraneo dalla nave “Diciotti” della Guardia Costiera), De Luca ha suggerito un “equo” scambio di ospitalità: i baraccati messinesi in albergo, i migranti nelle baracche peloritane.

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Chi ha già vinto il campionato

Il 9 marzo, a urne appena chiuse, Lanzalone e Parnasi si incontrano a pranzo, parlano del futuro governo, ancora ufficialmente nelle mani di Dio. Lanzalone fa il nome di qualche possibile ministro 5stellato (previsione fondata);  e si organizza una cena per il 12 marzo, una settimana dopo il voto. Parteciperà a questa cena (i cui contenuti sono al momento coperti da omissis) Giorgetti, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’uomo messo da Salvini a palazzo Chigi per controllare tutto ciò che avviene da quelle parti. Giorgetti e Lanzalone parlano, stabiliscono un ponte.

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Voti per nulla liberi

Capannelli di candidati e galoppini davanti ai seggi hanno condizionato le elezioni a Catania. A terra, davanti ogni seggio, uno stuolo di migliaia di santini di tutti i candidati, di tutte le coalizioni. Tutti hanno pensato di battere il territorio lasciando a terra la propria immagine, in modo da marcare la propria presenza. Come fanno i cani quando pisciano sui muri.

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Mare negato a Catania

Sembra incredibile ma ad appena qualche ora dall’inizio della stagione balneare, nonostante gli 80 mila euro pubblici spesi per le concessioni demaniali, i 200 mila euro per la riqualificazione delle spiagge libere e i 300 mila euro investiti per il montaggio dei solarium nulla è ancora pronto e i catanesi non possono ancora fare il bagno in sicurezza, in aree attrezzate con servizi e bagnini (obbligatori per garantire la balneazione). Neanche le imminenti elezioni comunali hanno convinto l’amministrazione comunale ad essere efficiente. Gli unici che ringraziano sono i proprietari degli stabilimenti balneari che in assenza di spiagge e piattaforme libere e gratuite faranno soldi a palate. Chi non potrà permettersi l’ingresso al lido, invece, rimarrà a casa.

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Il Brasile dopo Lula

La diseguaglianza cresce a vista d’occhio. Senza giustizia – una giustizia che comprende la Riforma Agraria, Tributaria, Politica e dei sistemi di sicurezza – cresce la violenza in tutto il Paese. Un giorno – pensa qualcuno – le grandi periferie abbandonate potrebbero ribellarsi per la fame e assaltare i supermercati e i centri urbani; e là comincerebbe una violenza senza fine, e quindi la repressione dello stato golpista, appoggiato dai mass-media conservatori e da un esercito ai cui comandanti “prudono le mani”. E tutto ciò, alla fine, non cambierebbe niente.

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Cile – Il Mandela dei Mapuche

Chi parla è il machi Celestino Cordova Tránsito, un giovane uomo di trentunanni alto circa un metro e ottanta, robusto, con mani grandi e capelli lunghi e scuri raccolti in una coda. È una delle guide spirituali del popolo Mapuche, famoso perché è rinchiuso da cinque anni nel carcere di Temuco. Il 23 aprile ha interrotto uno sciopero della fame durato centouno giorni: la sua richiesta sono quarantotto ore di libertà, il tempo giusto per ripetere il suo rito nel luogo sacro chiamato rewe.

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