In 23 anni 7 milioni in più ai Virlinzi
Per la costruzione di piazza Europa, grazie a un “accordo bonario” col Comune
7 maggio. Inaugurata stamattina la nuova piazza Europa: 2300 metri quadrati, di cui 1400 di verde pensile, mentre continuano i lavori nei piani interrati dove sorgeranno un parcheggio e attività commerciali.
I cambiamenti dividono i cittadini. «Mai vista una piazza con un buco al centro», denuncia una residente. Mentre fa discutere l’accordo siglato il 2 maggio tra il Comune e la società Parcheggio Europa: un risarcimento da 325mila euro all’anno per 23 anni a causa dei cinque anni di stop ai lavori.
La nuova piazza Europa torna a disposizione dei cittadini. A distanza di undici anni dal progetto voluto dall’ex sindaco Umberto Scapagnini e dopo sei anni di sequestro ordinato dai giudici per una vicenda giudiziaria risolta in appello con l’assoluzione degli imputati, stamattina i catanesi hanno potuto vedere il nuovo volto della piazza. Un restyling profondo, mentre nei piani interrati continuano i lavori per la realizzazione del parcheggio e del piano commerciale.
«Come promesso, riconsegniamo ai catanesi questo parte della città», annuncia il sindaco Raffaele Stancanelli che non nasconde la felicità per il fatto che «ciò avvenga proprio in questo momento». Cioè in campagna elettorale.
«Un regalino ai Virlinzi (gli imprenditori proprietari della società Parcheggio Europa ndr)», secondo Catania Bene Comune e il candidato sindaco Matteo Iannitti. Mentre i cittadini presenti all’inaugurazione si dividono tra entusiasti e scettici.
La piazza sul livello della strada copre 2300 metri quadrati, di cui 1400 di verde pensile, mentre sono 1500 i metri quadrati destinati ad attività al coperto. E poi, non ancora pronta, una piazza sul mare da 800 metri quadrati, di cui 600 a verde pensile. «I cittadini, che a differenza di qualcun altro non hanno retro pensieri sono contenti di riappropriarsi di questo bene comune», sottolinea Stancanelli.
Non la pensano allo stesso modo alcune signore, residenti della zona, che, sedute su una panchina, esprimono le loro critiche al passaggio del sindaco. «Questa non è una piazza, chiamatela come volete ma non ho mai visto una piazza con al centro un buco enorme – spiega la signora Simona Mirenda – Io qui ci sono cresciuta e si poteva correre liberamente, ora non più. Ben vengano i privati quando migliorano la città, ma non è questo il caso. Sotto possono farci quello che vogliono, parcheggi, uffici, ma hanno rovinato la piazza».
A far discutere è anche l’accordo bonario siglato tra il Comune di Catania e la Parcheggio Europa lo scorso 2 maggio. Accordo che cambia i termini economici del progetto.
La novità è che il Comune dovrà versare alla società 325mila euro all’anno per 23 anni. E ciò avverrà tramite la concessione di 230 stalli a raso limitrofi al parcheggio, attualmente nella disponibilità della comunale Sostare. «Un risarcimento che ammonta a sette milioni e mezzo di euro», attacca Iannitti. In più la ditta dei Virlinzi potrà far pagare servizi come i bagni, le docce e gli spogliatoi.
Per Lorena Virlinzi, amministratore delegato della Parcheggio Europa, questo è dovuto alle nuove condizioni per raggiungere l’equilibrio economico e finanziario del progetto in project financing. «L’accordo – spiega – è motivato da cinque anni di arresto del cantiere, tre aggiornamenti dei prezzi del prezziario regionale, un aumento del 25 per cento del costo dei lavori. Le spese sono lievitate da sette milioni a dieci milioni e mezzo».
L’amministratore delegato sottolinea inoltre che il bando prevedeva l’alternativa di scelta per tutti i partecipanti alla gara, tra 600 stalli o il dieci per cento di superficie del parcheggio da utilizzare a discrezione del gestore, anche a fini commerciali. «Avevamo scelto gli stalli perché ci garantivano più certezza di liquidità. Ma nel 2006 il Comune ci ha chiesto di tornare indietro, per non arrecare altri problemi alla Sostare. Noi abbiamo accettato la proposta e abbiamo costruito il piano commerciale con maggiori oneri».
Adesso quindi la Parcheggio Europa avrà sia la gestione per quarant’anni delle attività commerciali realizzate nei piani interrati, sia per ventitrè anni quella di 230 stalli in superficie.
«Non è un risarcimento – conclude Virlinzi – perché se avessimo voluto, avremmo potuto fare causa civile e sicuramente avremmo ottenuto di più». E’ prevista a settembre la consegna dei lavori del parcheggio e del piano commerciale.
Non entro nel merito di questo prcesso perchè non lo conosco.
Conosco la vicenda del processo di piazza eurpa, però!
La sentenza va impugnata con ricorso per Cassazine oppure il processo va trasferito in una corte d’appello, preferibilmente in altra regione, e rinnovato per intero.
Cosa dice il perito? che il c.d. VAN (valore attuale netto) è quasi identico per i due appalti.
Cosa è il Van finanziario?
E’ la differenza tra la somma presa a prestito dalla banca e quella necessaria per costruire l’immobile, comprendendo nel calcolo anche le somme incassate nell’arco della durata della concessione, attualizzate alle date di ipotetico incasso.
Qundi, il Van finanziario identico non signifca identità di valore tra i due appalti.
E poichè ogni impresa ha costi di costruzione e di gestione differenti la gara è viziata.
Questo è il principio per cui si fanno le gare: se per due appalti differenti ma di identico Van finanziario si potesse chiamare sempre la stessa impresa non si farebbero mai le gare!
A prescindere da questo, poi, se si bandisce un parcheggio e si relizza anche un centro commericiale l’oggetto della gara è diverso.
La difesa sostiene che non è un centro commerciale ma botteghe, mentre le legge regionale siciliana dice:Media struttura di vendita: l’esercizio commerciale singolo o l’aggregazione di più esercizi commerciali in forma di medio centro commerciale, con superficie di vendita compresa fino a 2500 mq.
Una sentenza da impugnare per Cassazione e riformare,dunque, fermo restando la nullità della gara sotto il profilo amministrativo, nonchè l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi sotto il profilo urbanistico.
Comprendiamo bene, sul piano umano, le scelte che inducono a non impugnare la sentenza, ma rintengo, ciondimeno, ch la decisione sia da impugnare ed il processo da trasferire ad altra corte d’appello, per ragioni di opportunità.
Chiedo alla redazione del gionrale “i siciliani” di pubblicare le motivaioni della sentenza di assoluzione, non appena verranno rese note e depositate.
Inoltre, chiedo alla redazione di pubblcare la richiesta di archiviazione relativa all’altro procedimento, pendente su piazza europa, quello per turbativa d’asta.