Il vero degrado è la guerra contro i poveri
La tv di Berlusconi a Catania se la prende coi senzatetto.
Giovedi uno marzo in prima serata su Canale 5, ad accompagnare l’intervista a Silvio Berlusconi, un servizio di Toni Capuozzo sul “degrado al sud”. Ci saremmo aspettati di vedere le immagini dei quartieri popolari senza nemmeno una sede dei servizi sociali, le riprese delle scuole, delle palestre, degli uffici pubblici chiusi o abbandonati, interviste sui tagli agli enti locali che hanno determinato l’arretramento di ogni diritto. Oppure una mappatura del dominio mafioso del territorio, la citazione della relazione della Direzione Antimafia su corruzione, traffico di droga, estorsioni, usura.
Ci saremmo aspettati un servizio sulle ecomafie, sui clan, sulle infiltrazioni mafiose. Un racconto della povertà diffusa, della miseria, della disoccupazione e poi di politici e amministratori corrotti e arricchiti, spesso coi soldi della mafia. O ancora i rifiuti tossici gettati sotto terra, i depuratori non funzionanti, i petrolchimici abbandonati e ancora inquinanti, le coste devastate dalla speculazione edilizia e finanziaria. Questo era per noi il“degrado al sud”.
E invece sono andate in onda le immagini dei poverissimi uomini senza alcun reddito o pensione che dormono sotto i portici di Corso Sicilia o davanti l’ingresso della posta centrale. Il servizio ha commentato le immagini degli immigrati e delle immigrate che vivono nel quartiere di San Berillo, dei profughi in transito per Catania, in attesa di avere i soldi per raggiungere il nord Italia o gli altri paesi europei, che dormono al freddo in strada. Nel frattempo le parole scorrevano: il problema sono gli extracomunitari, se mangiano qui portano i topi, quelli che portano i pasti in solidarietà non si preoccupano dell’immondizia che poi lascia questa gente. Accompagnato da un avvocato di estrema destra il giornalista ha ripreso la povertà più forte, la miseria più grande e l’ha chiamata degrado. La soluzione: pulizia, ordine, sicurezza e i poveri via, fuori, lontani dal salotto buono della città.
A nessuno è venuto in mente che alla deportazione dei poveri ci sia una soluzione più logica, più umana: sottrarre i poveri alla povertà attraverso un reddito; costruire un dormitorio pubblico in modo che nessuno sia costretto a dormire in strada; mettere qualche bagno pubblico per consegnare un po’ di dignità a chi sembra averla persa; liberare le donne dallo sfruttamento della prostituzione o consegnare loro la libertà di una scelta priva di ricatti; dare speranza ai disperati; togliere i miserabili dalla miseria.
Il vero degrado del sud è la mafia, la corruzione, la povertà generata da decenni di politiche predatorie e clientelari. Il degrado non sta nei poveri ma in chi, incravattato e con le tasche piene di soldi, contro i poveri fa la guerra.