venerdì, Novembre 22, 2024
-mensile-Reportage

Il Rapporto Transcrime

Se nell’area urbana milanese la percentuale di appartamenti confiscati oggetto di investimento costituisce il 33.4%, a Reggio Calabria raggiunge ben l’80%. Ancora una volta, si evidenzia la tendenza delle mafie ad investire nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa dove maggiore è il controllo del territorio e quindi la sicurezza dell’investimento.

Il rapporto, tuttavia, sottolinea la forte propensione delle organizzazioni mafiose ad occupare zone di insediamento non originarie; mentre la Camorra, oltre alla Campania, ha una presenza, quasi esclu-siva, in Abruzzo (80,6%) e Molise (93.4%), la ‘Ndrangheta assume una posizione prevalente (oltre che in Calabria), in Trentino Alto Adige (100%), in Pie-monte (95.2%), in Liguria (70,3%), in Emilia Romagna (66.9%) e Valle d’Aosta (100%). Cosa Nostra invece opera in Sicilia e in Friuli-Venezia Giulia (73,9%). Questo non significa che non vi siano aree in cui agiscano contemporaneamente più organizzazioni di stampo mafioso; nelle città di Roma, Milano, Firenze e nelle provincie di Brescia, Viterbo e l’Aquila ad esempio, sono presenti Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra si-multaneamente.

La presenza di organizzazioni criminali di tipo mafioso in territori non tradizionali conduce inevitabilmente ad un trasferimento anche delle loro attività illegali più classiche, tra cui sfruttamento sessuale, traffico illecito di armi da fuoco, droghe, contraffazione, gioco d’azzardo, traffico illecito di rifiuti, traffico illecito di tabacco, usura ed estorsioni, che rappresentano le voci principali dei bilanci delle consorterie mafiose. Se le droghe, seguite da estorsioni, sfruttamento sessuale e contraffazione generano i maggiori ricavi, le estorsioni forniscono invece la quota maggiore di introiti che finisce direttamente alle organizzazioni mafiose. Interessante notare che la regione che genera i maggiori ricavi illegali (3,7mld €) è la Lombardia, seguita dalla Campania, dal Lazio e dalla Sicilia.

E nell’economia legale, che settori prediligono le mafie?

Camorra, ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e criminalità pugliese sono caratterizzate da una diversificazione del loro portafoglio di investimenti; i settori di investi-mento privilegiati sono quelli a bassa tecnologia, come il commercio all’ingrosso, al dettaglio, le costruzioni e la ristorazione, i settori poco regolamentati o la cui normativa è in costante evoluzione e i settori dove il rischio d’impresa è moderato.

La forma societaria preferita è la S.r.l. per la facilità di costituzione e per le responsabilità patrimoniali limitate; infatti “le organizzazioni mafiose prediligono modalità che consentono un controllo più diretto ed intra moenia delle aziende. In questo senso accanto alle srl si riconosce anche un discreto utilizzo di società di persone e di imprese individuali, sopra-tutto nei casi legati alla ‘ndrangheta, che storicamente e culturalmente pare prediligere modalità di gestione e controllo più familistiche e dirette”.

A livello nazionale, Camorra e ‘Ndrangheta sono le organizzazioni criminali che conseguono i maggiori ricavi; analizzando i proventi di quest’ultima si può notare, inoltre, che Calabria e Piemonte forniscono una quota quasi equivalente dei ricavi.

A livello internazionale, nonostante la carenza di studi, le analisi delle relazioni della DNA e della DIA individuano Spagna, Germania e Olanda come i principali stati importatori europei delle organizzazioni mafiose italiane. Si registra, tuttavia, la loro presenza anche in Canada, Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Svizzera, Romania, Turchia e Albania, presenza imputabile a di-versi fattori, quali il ruolo strategico nei mercati illegali, la presenza di latitanti e i flussi migratori dello scorso secolo.

Per quanto il rapporto di Transcrime abbia rilevato la presenza di tutte le for-me di criminalità organizzata in territori non autoctoni, la ‘ndrangheta si confer-ma come l’organizzazione con molteplici braccia internazionali ed un’unica, potente, casa madre italiana.

Scheda

LOMBARDIA E MILANO NELLO STUDIO TRANSCRIME

La Lombardia è nel novero delle regioni che “fanno registrare una rilevante presenza di organizzazioni mafiose”;

Tra le province del centro e del nord, Milano è la 26esima per presenza mafiosa; Novara la 29esima;

La Lombardia è tra le regioni in cui si localizza il maggior numero di beni confiscati;

La provincia di Milano è la quinta per numero di beni confiscati (910 pari al 5,3% del totale) seguita da altre importanti città lombarde (Varese, Como, Monza e Brianza, Bergamo e Pavia);

Nel Nord Italia vi è una più alta concentrazione di beni ad uso personale rispetto a quella di immobili considerati come investimento; questo testimonia la pretesa suprema delle organizzazioni di insediarsi nel territorio;

Nell’area urbana milanese la percentuale di appartamenti confiscati oggetto di investimento costituisce il 33.4%;

Nella città di Milano e nella provincia di Brescia, ad esempio, sono presenti Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra simultaneamente;

La regione che genera i maggiori ricavi illegali (3,7mld €) è la Lombardia.

 

 

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