Il procuratore buono e quello cattivo
Con Zuccaro quando colpisce i potenti, contro Zuccaro quando perseguita la solidarietà.
C’è un giudice a Catania che arresta i mafiosi, che non si cura dei potenti, che dice di voler scacciare il malaffare dalla pubblica amministrazione. È il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro. Delfino del Procuratore Salvi, Zuccaro non frequenta i salotti, non acquista ville dai prestanome dei mafiosi, non fa vita mondana, non si mostra amico di nessuno, non battezza e non fa il testimone di nozze a nessun politico, a nessun imprenditore.
Lavora sodo Zuccaro, insieme a un pool di magistrati che conducono inchieste importanti sul potere dei clan mafiosi, sulle grandi aziende, sulla rete di infiltrazione mafiosa nella politica. Il processo per concorso esterno in associazione mafiosa a Mario Ciancio, padrone assoluto dell’informazione e di buona parte della città, il sequestro e la confisca a Ciancio di 160 milioni di euro, portano il nome del Procuratore e dei magistrati che dirige.
C’è un altro giudice a Catania, che mentre le navi delle Organizzazione non governative, supplendo al ruolo che avrebbero dovuto avere lo Stato e la Marina, salvavano migliaia di vite umane, ha avuto la bella idea di intraprendere una vera e propria crociata contro le ONG. Convinto di potersi fidare dei documenti dell’agenzia Frontex, questo giudice ha prima ipotizzato che vi fossero legami tra i trafficanti di esseri umani e le navi umanitarie, poi ha addirittura rilasciato dichiarazioni e interviste dalle quali si evinceva un disegno criminale e sovversivo messo in atto da Medici Senza Frontiere, Emergency e altri per destabilizzare il nostro paese, infine ha ripiegato sullo smaltimento scorretto dei rifiuti pur di sequestrare una delle ultime navi che prestava soccorso in mare ai migranti in difficoltà. È il Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro.
Omonimo del primo ma completamente diverso. C’è lo Zuccaro coraggioso e tutto d’un pezzo, rigoroso e serio, uomo come pochi se ne sono visti nel tribunale di Catania: capace di arrivare dove mai nessuno era arrivato con le indagini. Un giudice finalmente al servizio della collettività contro i potenti, i massoni, i mafiosi. C’è l’altro Zuccaro, braccio giudiziario del fanatismo leghista, ossessionato dal trovare del torbido nella solidarietà, impegnato a tentare di svelare il volto affarista dell’accoglienza ma non sfogliando i bilanci della Prefettura e delle cooperative che si sono arricchite trasformando l’immigrazione in un business, come più volte in tanti hanno consigliato di fare. No, Zuccaro ha preferito dichiarare guerra a chi salvava vite in mare. Un giudice apparso come al servizio della peggiore involuzione xenofoba e razzista.
Da cittadini al giudice che ha il coraggio di punire i potenti e che combatte la mafia facciamo gli applausi, al giudice che perseguita la solidarietà urliamo contro. Non possiamo che fare così. Sarebbe assai grave fingere di non vedere l’attacco alle ONG pur di non delegittimare l’attività antimafia. Sarebbe imperdonabile liquidare l’attività della Procura di Catania come una violenta caccia alle ONG, dimenticando l’importante azione antimafia.
Al Prefetto di Catania
Al Movimento 5 stelle
Altre importanti questioni sono quella di piazza europa, quella degli affitti e del servizio idrico integrato:
Il dott. Tinebra , in appello, come è nei poteri del PG, incaricò altro sostituto procuratore generale di sostenere l’accusa nel processo per la costruzione dei parcheggi, nonostante il dott. Gennaro chiese di essere applicato al giudizio d’appello, con funzione di sostituto procuratore generale e la procura chiese e ottenne assoluzione.
Quello che è doveroso rimettere in discussione è questo: se i criteri, peraltro variati anche per la parte inderogabile, erano relativi alla costruzione di un parcheggio (tra i criteri c.d. quantitativi c’era la tariffa oraria) come è possibile che il vincitore, dopo la variante, coincida con quello individuato prima della variante, se i criteri e quindi i punteggi erano relativi ad un parcheggio?
Dalla registrazione del processo si evince la manifesta infondatezza della perizia di primo grado, disposta dal tribunale:
http://www.radioradicale.it/scheda/303715/processo-ad-arena-mario-gioacchino-ed-altri-per-le-concessioni-dappalto-del-comune-di
la perizia d’appello è ugualmente infondata, perchè sostiene che la variante non sia lesiva della concorrenza, questo invece il parere dell’antitrust:” L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’ambito dei compiti ad essa assegnati dall’articolo 22 della
legge 10 ottobre 1990, n. 287, intende presentare – ad esito dell’adunanza del 15 settembre 2010 – alcune osservazioni in merito alle delibere assunte da codesta Amministrazione comunale relative alla gara per l’appalto del parcheggio di piazza Europa a Catania.
In particolare, l’Autorità ritiene opportuno segnalare a codesta Amministrazione che, a prescindere dalle questioni penali ed amministrative sollevate dalla vicenda in esame, una variante del progetto di realizzazione di un parcheggio sotterraneo, così significativa come quella apportata all’appalto nel caso di specie, relativa alla costruzione anche di un centro commerciale e successiva all’aggiudicazione della gara per la realizzazione del progetto originario, appare suscettibile di limitare artificiosamente il confronto concorrenziale.
Infatti, a fronte del progetto originario di realizzazione di un parcheggio sotterraneo hanno partecipato alla gara unicamente le società che hanno ritenuto profittevole, per il loro profilo imprenditoriale, la realizzazione di una simile opera. Tuttavia, la successiva modifica, che ha previsto la realizzazione di un centro commerciale oltre alla costruzione del parcheggio, avrebbe potuto rendere appetibile anche ad altre società la partecipazione alla gara d’appalto. Dette società sono state in tal modo escluse dalla partecipazione ad un appalto per cui avrebbero avuto interesse, ampliando il novero delle imprese che avrebbero potuto presentare un’offerta per l’aggiudicazione dell’appalto in questione, con eventuale vantaggio economico anche per l’Amministrazione appaltante.”
Non condivido neppure la sentenza del tar catania (recentemente ha preso sede in affitto per 420 mila euro da una società il cui amministratore sembrerebbe lo stesso imprenditore assolto nel processo per la costruzione dei parcheggi ), peraltro già riformata in appello, che aveva riconosciuto somme alla ditta “parcheggio europa”, perchè questo presuppone che la ditta sia concessionaria e abbia diritto di realizzare e gestire l’opera.
Si legge, inoltre, sui giornali “nessuna sopraelevazione” in piazza europa: verificate le foto anteriori alla realizzazione dell’opera, la piazza è in pendenza e la sopraelevazione c’è stata, eccome, rispetto al manto stradale, per fare spazio ai negozi, nel bel mezzo della piazza principale della città!
Ma questi imprenditori (Virlinzi) sono citati anche in un altro articolo, relativo al servizio idrico , in cui si legge : “Ma cosa è la SIE?
E’ una società creata dall’Amministrazione provinciale guidata dall’allora Presidente Raffaele Lombardo, che avrebbe dovuto, con uno strano superamento delle disposizioni di legge, occuparsi appunto dei Servizi Idrici Etnei, di fatto accentrando competenze che prima erano dei comuni ovvero dei consorzi.
Ma la cosa più inquietante è la commistione che in questa società si registra con imprenditori che coltivano interessi ovviamente privati.
Del Consiglio di Amministrazione della Società avrebbe addirittura fatto parte l?ing. Mariano Incarbone, già tratto in arresto e condannato per reati di Mafia nell?ambito del procedimento denominato IBLIS (lo stesso che vede coinvolto il Presidente della Regione condannato a 6 anni ed 8 mesi di reclusione).
Nella compagine societaria inoltre siede anche Oreste Virlinzi, noto imprenditore e fratello del Cavaliere del Lavoro Ennio”.
L’Anac sul servizio idrico integrato, in provincia di Catania ha comunicato al Parlamento:”A seguito di segnalazione anonima pervenuta, avente ad oggetto la gestione del servizio idrico integrato sulla base di atti annullati dal Consiglio di giustizia amministrativa della regione Sicilia, l’Autorità ha dato avvio a un’attività di vigilanza speciale richiedendo informazioni e documentazione ai soggetti responsabili, individuati nel Commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Catania (ex Provincia di Catania), a cui competono anche le funzioni di Commissario liquidatore del Consorzio di ATO Catania Acque (ATO 2). Alla luce dei riscontri ottenuti, l?Autorità ha potuto rilevare l?assenza di un gestore del servizio idrico integrato che possa legittimamente subentrare, ai sensi del novellato co. 2, dell?art. 172, del Codice dell?ambiente, ai soggetti operanti all’interno del medesimo ambito territoriale e ciò anche a causa di complesse vicende giudiziarie, circostanza che ha peraltro determinato la presenza di una pluralità di enti erogatori sul territorio.”
faccio altresì presente al sig. Prefetto che la ditta vir immobiliare srl riconducibile al gruppo virlinzi ha reallizzato a catania, indisturbata, un immobile in via messina 623 in zona “vincolo assoluto e fascia rispetto stradale”
la sentenza citata nell’articolo sopra trascritto è stata riformata ed il processo è forse in corso, non ho seguito, ma a prescindere da questo, fermo restando che non intendo ipotizzare alcun reato, ma esclusivamente quelli oggetto delle inchieste già esistenti, chiedo:
1) lo spostamento della competenza territoriale ed il trasferimento ad altra corte d’appello, per il rifacimento dei processi aventi ad oggetto la costruzione dei parcheggi in questione, preferibilmente lontano dalla Sicilia, per ragioni di opportunità;
2) il riesame, immediato, della documentazione raccolta dal dott. Giuseppe Gennaro, riguardo gli appalti per la costruzione dei parcheggi nel comune di catania da parte di altra Corte d’Appello (al processo si è ritenuto che la concorrenza non fosse stata lesa);
3) a prescindere dal processo, il sequestro civile del parcheggio di piazza europa, a Catania e degli impianti del servizio idrico integrato, nonchè delle somme che la società ha percepito per la gestione del servizio;
4) la risoluzione del contratto di affitto del tar catania e la individuazione di una sede di proprietà pubblica, in immobili anche da valorizzare.