Il Muostro, chi ci guadagna e chi vuole imporlo per forza
Lunedì 4 giugno la carovana contro tutte le mafie raggiungerà la “Sughereta” di contrada Ulmo per accamparsi proprio di fronte la collina dove saranno innalzati i tralicci e le antenne del sistema satellitare Usa.
Dopo un tour ecologico nel paradiso delle querce i manifestanti conosceranno l’inferno delle antenne di guerra. Alle ore 18, in diretta streaming, don Luigi Ciotti, i giornalisti Oliverio Beha e Nino Amadore, i sindaci, gli amministratori e i rappresentanti dei numerosi comitati No MUOS sorti nel ragusano e nel nisseno, spiegheranno le ragioni di una lotta che sta conquistando sempre di più l’attenzione dei media regionali.
Poi, alle 20, tutti in piazza a Niscemi per un happening di parole, suoni e immagini.
No al MUOS e per un Mediterraneo di pace, contro la criminalità mafiosa e la militarizzazione, così come trent’anni fa a Comiso si manifestò per la pace e contro i missili nucleari Cruise. Con la stessa voglia di lottare e sperare che un Altro mondo sia ancora possibile.
Appuntamenti
XV CAROVANA ANTIMAFIE
ROMA 11 APRILE – SICILIA 11 OTTOBRE
Un viaggio internazionale in 100 tappe
A distanza di 18 anni dalla sua fondazione, Carovana antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, con Cgil, Cisl e Uil, rafforza il suo carattere internazionale.
Partita da Roma l’undici aprile, si concluderà l’undici ottobre in Sicilia, in un viaggio che per circa 80 giorni attraverserà tutte le regioni italiane, la Francia (Nizza, Tolone, Marsiglia, Bastia, Parigi) e l’Africa settentrionale (Tunisi).
In ognuno dei luoghi raggiunti dalla Carovana sono previste iniziative, alcune dal forte valore simbolico, con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare gli abitanti e le istituzioni locali.
Dibattiti, convegni, testimonianze di familiari di vittime di mafia, incontri con la cittadinanza, cene della legalità con i prodotti delle terre confiscate alle mafie, concerti, spettacoli, animazione nelle piazze e nelle scuole e la produzione di una mostra grafica dedicata alle vittime di mafia, caratterizzeranno un viaggio civile e sociale.
Momenti salienti della Carovana saranno i passaggi del testimone da tappa a tappa, rappresentati fisicamente dall’arrivo e dalla partenza dei due furgoni di Carovana con a bordo i carovanieri, ovvero i “narratori” ufficiali del lavoro di antimafia sociale.
La memoria di ogni tappa verrà fissata attraverso i diari di bordo giornalieri tenuti dai carovanieri e i corti di Carovana, realizzati da video maker o documentaristi della regione coinvolta, che al termine saranno raccolti in un unico documentario.
Ad ogni tappa, un pezzo di stoffa con il nome della città protagonista della tappa sarà aggiunto alla bandiera della legalità democratica, simbolo della Carovana”.
Libri
ANTONIO MAZZEO/
UN ECO MUOSTRO A NISCEMI
L’ARMA PERFETTA PER IL XXI SECOLO
In anteprima, l’introduzione al libretto di controinformazione sul MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate USA in via di realizzazione a Niscemi (Caltanissetta). Uno strumento di guerra e di morte dal devastante impatto ambientale, socio-economico e criminale.
Famelico e insaziabile, il Dio di tutte le guerre ha partorito un nuovo Mostro. Per annientare il pianeta dallo spazio ed eclissare i Soli e le Lune. Si nutrirà del sangue di ogni essere vivente. Muterà il Dna delle specie e degli habitat. Trasformerà i ghiacciai in deserti, i laghi in paludi, gli oceani in melma. Fiumi e torrenti di fuoco, piogge di ceneri, uragani di polveri e fumo. Il quinto Cavaliere dell’Apocalisse. Vestale dell’Olocausto. Elogio della Follia e della Morte.
Il padre Marte ha battezzato il figlio MUOS, Mobile User Objective System, perché fosse chiara a tutti la sua natura infernale. E ne ha donato l’uso esclusivo alle forze armate degli Stati Uniti d’America perche possano affermare la loro superiorità universale. Una rete di mega-antenne e satelliti per telecomunicazioni veloci come la luce perché sull’infinito domini l’oscurità. Sistema per propagare, dilatare, moltiplicare gli ordini di attacco convenzionale, chimico, batteriologico e nucleare. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo, quelli con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi atomiche in miniatura. Eserciti fantasma che si lanciano come avvoltoi su obiettivi in carne ed ossa, migliaia di chilometri lontani. Bombardamenti sempre più virtuali, computerizzati, disumanizzati. E disumanizzanti. Perché la coscienza degli assassini non possa incrociare mai gli occhi e la disperazione delle vittime innocenti.
Il MUOStro incarna le mille contraddizioni della globalizzazione neoliberista. Uccide in nome della pace e dell’ordine sovranazionale. Devasta il clima, l’ambiente, il territorio. Dilapida risorse umane e finanziarie infinite. Rigenera le ingiustizie. Esautora ogni controllo dal basso. Espropria democrazia. Rafforza il blocco di potere transnazionale. Inquina irrimediabilmente la natura e la ragione. Viola il diritto alla salute di intere popolazioni. A partire dalla Sicilia, l’isola destinata ad ospitare uno dei quattro terminali terrestri del nuovo sistema per le guerre stellari.
È a Niscemi (Caltanissetta), nel cuore di un’importante riserva naturale, che fervono i preparativi per l’installazione di tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri, funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda UHF (Ultra High Frequency), di 149 metri d’altezza, per il posizionamento geografico. Mentre le maxi-ante trasmetteranno con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due trasmettitori elicoidali avranno una frequenza di trasmissione tra i 240 e i 315 MHz. Onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera e i tessuti di ogni essere vivente che avrà l’ardire di sfidare frontalmente l’Eco MUOStro.
Fa paura il nuovo supersegreto centro di telecomunicazioni della Marina militare USA di Niscemi. Gli studiosi che rifiutano sdegnati le buste paga del Pentagono lo hanno definito un pericolosissimo maxi-forno a microonde. E la gente, giustamente, si è indignata di essere stata ignorata, svenduta, tradita. In migliaia sono scesi in piazza a manifestare, costringendo sindaci e consigli comunali e provinciali a votare delibere ed ordini del giorno No MUOS. Sono state presentate decine d’interrogazioni parlamentari, firmate petizioni e appelli per la revoca delle autorizzazioni ai lavori. Ci sono stati dibattiti, convegni, marce, digiuni, sit-in e presidi alla base di morte di contrada Ulmo. Tutto inutile. I governi nazionali, prima quello del cavaliere Berlusconi e dei bunga bunga, oggi quello dei banchieri dell’unità nazionale, hanno risposto sempre e solo picche. A Palermo la stessa musica, gran maestro d’orchestra il governatore Raffaele Lombardo. Per lui, il MUOS è come il Ponte sullo Stretto, costi quel che costi, in termini politici, sociali ed economici, ma s’ha da fare.
Antonio Mazzeo, peace-researcher e giornalista, ha realizzato numerose inchieste sui processi di riarmo e militarizzazione in Italia e nel Mediterraneo. Per Edizioni Punto L, insieme ad Antonello Mangano, ha pubblicato nel 2006 il volume Il mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte. Nel 2010 ha conseguito il Primo premio “Giorgio Bassani” di Italia Nostra per il giornalismo. È membro della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella e della Rete No Ponte.
Per consultare articoli e pubblicazioni: http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/
Edito da Sicilia Punto L, Ragusa, 4 euro. Presto disponibile anche in e-book con Errant Editions.