giovedì, Novembre 21, 2024
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Il Covid dei ricchi, il Covid dei poveri

Benedetta Muscato

 La mala organizzazione e i ritardi dell’Asp Catania a causa dei moltissimi contagi degli ultimi giorni. Solo ieri, il primo dell’anno, in Sicilia sono stati registrati più di cinquemila contagi e dodici morti.

An elderly person arrives to receive a vaccination against the coronavirus disease 

“Qui siamo abbandonati a noi stessi”- racconta Serena, nome d’invenzione, ventiduenne catanese- “Il sistema dell’Asp Catania è completamente in tilt. Da un lato capisco le ingenti richieste che ricevono ogni giorno e rispetto moltissimo i lavoratori che se ne occupano, dall’altro penso che allora si dovrebbe intervenire finchè si è in tempo. I numeri dei contagi sicuramente aumenteranno ancora dopo Capodanno.”

La testimonianza di Serena risulta esplicativa sul procedimento da seguire in caso di contagio: “Sono risultata positiva ad un tampone rapido il ventiquattro dicembre, dopo qualche giorno ho ricevuto la chiamata dell’Asp per effettuare il tracciamento dei miei contatti e per prenotare il tampone molecolare al drive in. Dopo sei ore di fila in coda torno a casa nella speranza di ricevere la seconda chiamata per fissare il tampone di controllo che di norma si fa al decimo giorno di isolamento. Risultato? Aspetto da ormai una settimana l’esito di quel tampone molecolare e senza questo non si può procedere allo step successivo. Sono quindi bloccata in questo limbo infernale. Domani sarà il mio decimo giorno di isolamento e ancora non ho alcun tampone prenotato.

Quando dicono che l’assistenza sanitaria è pubblica mi vien da ridere. Se paghi cinquanta euro ricevi il risultato del tampone molecolare entro la sera, se lo fai presso l’Asp passano giorni. Giorni preziosi per la mia libertà.”

“Ho seguito alla lettera tutte le regole, in cambio però mi aspetto un servizio efficiente che al momento, almeno a Catania, sta venendo a mancare. E se non avessi la possibilità di fare un tampone a pagamento? Starei in isolamento per un’altra settimana, dieci giorni, un mese? Bisogna velocizzare i tempi rallentati dalla solita burocrazia italiana, altrimenti rischiamo di rimanere bloccati senza motivo in casa, qualora fossimo negativi. Se il sistema non funziona, non si normalizzerà mai la malattia.”

 

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