Il cemento, i soldi e il nostro mare
Catania. Gli affari di Ciancio o la salvezza della più bella spiaggia cittadina? Una battaglia della società civile
Per il Comitato No Pua e per gli altri soggetti che lo sostengono è stato un periodo molto intenso.
Abbiamo organizzato una protesta all’interno del Consiglio Comunale in occasione della discussione sulla delibera presentata dall’amministrazione che verteva su due punti: 1. la richiesta della ditta Palaghiaccio (struttura realizzata alla plaia con fondi del Patto territoriale Catania sud, di cui il P.u.a. è la prosecuzione) di cambiare la destinazione d’uso da struttura sportiva in centro commerciale; 2. la volontà espressa dall’amministrazione di volersi conformare al parere e alle indicazioni espresse dal C.r.u. (consiglio regionale urbanistica) sul P.u.a.
In realtà la delibera è stata usata da una maggioranza trasversale di consiglieri come “cavallo di Troia” per stravolgere in maniera inusuale ed al di fuori di qualsiasi prassi, il parere del C.r.u. e salvaguardare, tanto per cambiare, gli interessi di Mario Ciancio (intaccati dalle indicazioni riportate nel parere del massimo organismo in materia urbanistica della nostra Regione).
Su questo ultimo atto del Consiglio Comunale, il Comitato ha consegnato alla Procura un’integrazione all’esposto presentato alcuni mesi fa che si basava sulle motivazioni della sentenza che condanna in primo grado Raffaele Lombardo per concorso esterno in associazione mafiosa.
Nell’integrazione si espone che per i consiglieri si “potrebbe configurare l’ipotesi di reato di cui all’art. 323 c.p.” (abuso d’ufficio) e si chiede inoltre alla Procura: “di voler acquisire tutta la documentazione necessaria relativa al PUA e alla delibera consiliare citata”.
Il boicotteggio dell’Amministrazione
La nostra azione non si è limitata alla protesta ed alla denuncia.
Il Comitato, insieme ad altre venti associazioni e comitati civici, ha richiesto alla Presidenza del Consiglio Comunale e p.c. al Sindaco, di rendere disponibile l’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti per un pubblico confronto sul P.U.A. e più in generale sull’idea di sviluppo del nostro territorio e della nostra comunità.
La risposta della Presidente del consesso Raciti, arrivata dopo quasi un mese, si è limitata all’invio di un tariffario per la concessione dell’aula consiliare, senza prendere in considerazione lo Statuto comunale che al titolo IV reca i principi per incentivare la partecipazione democratica dei cittadini sulle scelte amministrative.
Tariffario che, inoltre, prevede tariffe inaccessibili per chi autofinanzia tutte le attività che svolge.
L’Amministrazione non è intervenuta, palesando la volontà di sottrarsi al confronto con una parte significativa della città su temi che riguardano la destinazione del territorio.
L’assemblea popolare
Il Comitato comunque è andato avanti ed ha organizzato insieme a tutte le associazioni ed ai comitati civici che hanno sottoscritto la richiesta dell’aula consiliare, un’assemblea pubblica nei locali dell’Orto Botanico, concessi gratuitamente per l’occasione.
Il Convegno ha avuto un’enorme presenza di pubblico.
I relatori hanno raccontato la storia di quindici anni di P.u.a. dal punto di vista storico, tecnico, legale; hanno raccontato gli interessi che stanno dietro al progetto e hanno illustrato un’altra idea di sviluppo che valorizzi l’esistente senza devastare il territorio.
Durante il dibattito sono intervenuti i rappresentanti di Arci, Legambiente, Libera, delle associazioni locali (Catania Bene Comune, CittàInsieme, Gapa, La Città Felice, Opera Aperta), dei comitati civici (comitato Antico Corso, comitato Centro storico, comitato Popolare Experia, comitato Porto del Sole), delle redazioni dei “Siciliani Giovani”, dei “Cordai” e dei Partiti che hanno sostenuto il Comitato (Azione Civile, movimento Cinque Stelle, Rifondazione Comunista, Sel).
L’assemblea prevedeva anche la partecipazione dell’assessore all’urbanistica Di Salvo, della Presidente del consiglio comunale, dei sindacati confederati, che hanno rifiutato il confronto e declinato l’invito.
Il Forum sul territorio
L’assemblea si è chiusa con la costituzione di un “Forum sul territorio” che ha subito iniziato a lavorare sulla variante del centro storico. Variante che interessa una vasta zona che va da San Cristoforo a San Giovanni Galermo e che ci ri promettiamo di raccontarvi prossimamente.