giovedì, Novembre 21, 2024
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I sommersi

La rivolta social(e) è iniziata una settimana fa, dopo aver appurato che Catania è sommersa dalla spazzatura da quando la discarica di Lentini ha smesso di accogliere i rifiuti della città. 

Elena (nome di invenzione), una ragazza di ventiquattro anni catanese, ha iniziato la sua battaglia quel giorno in cui scattò la prima foto alla munnizza e la pubblicò su Facebook, è diventato un vizio poi: non ha più smesso di documentare il disagio. 

“Ho resistito per giorni alla tentazione di scrivere questo post (…). Catania sta morendo, per anni ho cercato un appiglio qualsiasi per sforzarmi di non criticarla, adesso non ci sono più scuse ora che mi hanno tolto anche il mare (il mare a Catania non esiste, c’è sempre divieto di balneazione).  

“Non so più come giustificare le nuvole di smog che mi costringono a tenere la bicicletta in garage, gli autobus fantasma che girano per la città, l’assenza di aree verdi. Non so più come giustificare i cumuli di spazzatura ammassati negli angoli a tonnellate e che la gente continua ad alimentare gettandoci altri rifiuti sopra” scrive Elena giorno 16 settembre. 

Il giorno dopo la situazione non è cambiata: “Aggiornamento di stamattina: la spazzatura è arrivata ad invadere una corsia stradale e i marciapiedi di via Armando Diaz e via Fava. Assurdo come l’amministrazione sia assente e i singoli cittadini che continuando ad alimentare questa discarica a cielo aperto”. 

Giorno 20 la musica è sempre la stessa: “(…) a Catania esistono cittadini di serie A e cittadini di serie Z. Chi vive in centro fa spallucce: zona universitaria, Corso Italia, Viale Vittorio Veneto, Lungomare ripuliti… Tutto il resto della città può marcire. Mi domando cosa succederà quando non riusciremo ad aprire nemmeno le porte delle nostre case.”  

Benedetta Muscato

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