I piedi sulla città
Ci sono città che cercano i loro messia nella politica, altre che li cercano nella religione. A Catania, sarà per l’indole spregiudicata e veniale, i salvatori della patria sono quelli che portano soldi: editori, prestanome, sceicchi, accademici, archistar, palazzinari australiani. E finisce male, sempre. La Procura arriva tardi, sempre. Mentre i cittadini fanno finta di dormire, come sempre. Storie di una città mortificata e illusa dove i potenti non si limitano ad arraffare: calpestano. Tacchetti di ferro sull’erba di un campo di calcio.
La Perla Jonica è un grande complesso alberghiero sulla riviera dei ciclopi a Catania. Costruito dal Cavaliere Costanzo, ospitava le lunghe villeggiature del boss mafioso Nitto Santapaola e della sua famiglia. Dopo il crac dei vecchi cavalieri seguirono anni di abbandono. Fino alla fine degli anni duemila quando da Abu Dhabi arrivò ad Acireale uno sceicco: Al Hamed Hamed Bin Ahmed. C’era lui dietro la società Item che aveva l’obiettivo di rilanciare, in accordo con la catena Hilton, la vecchia Perla Jonica. Come scrive Simone Olivelli sul Fatto Quotidiano, Monte dei Paschi di Siena e Invitalia finanziarono ventiquattro milioni di euro per i lavori di ammodernamento. Per mesi il nome dello sceicco popolò le pagine dei giornali. Entusiasmo esagerato, applausi scomposti. L’allora Sindaco del Comune di San Gregorio, nella periferia ricca di Catania, intercettò lo sceicco durante un suo viaggio in Sicilia e gli consegnò la carta d’identità del suo comune come prova della cittadinanza onoraria conferita. I lavori per la nuova Perla Jonica partirono ma si interruppero subito. La Item, con i suoi italianissimi amministratori, dichiarò fallimento. Scomparvero milioni di euro e pure lo sceicco.
(Qualche settimana fa la Perla Jonica è stata venduta all’asta per sette milioni di euro a una delle società del gruppo imprenditoriale della famiglia Rappa, già coinvolto in procedimenti penali per rapporti con Cosa Nostra e appena oggetto di un’imponente restituzione di beni precedentemente confiscati).
Stessa sorte per Renzo Bissoli, amministratore della società Stella Polare Spa, faccendiere del più noto Mario Ciancio Sanfilippo, proprietario dell’unico giornale stampato della città, La Sicilia. Su di lui per alcuni anni sono stati puntati i riflettori: era il messia arrivato per far risorgere il litorale della Playa attraverso un mega progetto che avrebbe trasformato l’area limitrofa all’oasi del Simeto in sale conferenze, alberghi, acquari, lunapark, centri congressi, uffici, case e parcheggi. Ciancio è finito sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Piano Urbanistico Attuativo, ovvero la variante urbanistica con la quale il progetto si sarebbe dovuto realizzare, è stato chiuso in un cassetto, in attesa di tempi migliori. Bissoli è scomparso, luci spente.
Chiuso in un cassetto anche il mega progetto dell’Archistar Mario Cucinella. Centinaia di metri cubi di cemento da scaraventare sopra le voragini di Corso dei Martiri, per completare l’opera di edificazione del quartiere di San Berillo, sventrato dalle ruspe negli anni cinquanta. Centinaia di milioni di euro di investimenti, la città che doveva rinascere, parchi, teatri, uffici, appartamenti, centri commerciali. Nulla. Tutto fermo. Unicredit ha nuove proprietà da utilizzare nei giochi dell’alta finanza. I faccendieri catanesi, l’avvocato Scuderi e l’ingegner Palmeri, hanno ottenuto parcelle d’oro. L’archistar è scomparso anche lui.
Ross Pelligra, da luglio proprietario e presidente della nuova squadra di calcio della Città di Catania, il Catania S.S.D., matricola 955017, è l’ultimo arrivato. Il nuovo salvatore della patria: in questo momento alcuni catanesi, se potessero, lo porterebbero in processione accanto a Sant’Agata. Quando nel giugno 2022 tutto sembrava perduto: quando per colpa di una banda di imprenditori mitomani, sprovveduti e cialtroni Catania stava per perdere definitivamente la propria squadra di Calcio, è arrivato “Ross”.
Classe 1978, residente a Melbourne, in Australia, di origini italiane, è a capo della Pelligra Group Pty Ltd, azienda di famiglia nel campo delle costruzioni. L’azienda fa investimenti milionari rilevando immense aree da ristrutturare ed edificare. Affari nell’edilizia e affari nello sport. Il 15 agosto 2019 il gruppo Pelligra è diventato socio principale della squadra di calcio South Melbourne, ma i suoi investimenti riguardano anche il baseball con gli Adelaide Giants, squadre di hockey, di basket, stadi, centri sportivi, palestre. Scrivono di sé stessi: “Pelligra Group Pty Ltd, società con sede in Australia ed insediamenti anche in Cina, India e nelle Filippine, è leader mondiale nella pianificazione generale e nella progettazione edilizia e urbana, nel ramo immobiliare (costruzione, proprietà, manutenzione, vendite e leasing “chiavi in mano”), nell’ammodernamento, nella trasformazione e nella ristrutturazione degli edifici, nella realizzazione di aree aziendali ed infrastrutture sportive, alberghiere e turistiche, nella strategia ambientale e nella bonifica”.
L’amministrazione di destra che governava la città prima dell’arrivo del Commissario Straordinario a seguito delle dimissioni del Sindaco Salvo Pogliese, lo ha accolto con giubilo. La rinascita del Catania calcio è stata l’unica buona notizia in cinque anni per una Giunta travolta dal dissesto finanziario, dal terremoto, dal covid, dall’emergenza rifiuti e infine dalla sospensione del Sindaco per concussione. In particolare l’assessore allo sport, Sergio Parisi, ha preso Ross Pelligra sotto braccio e gli ha consegnato, di fatto, le chiavi della città. Sulla stessa linea, a guardare gli atti amministrativi, il Commissario Straordinario e la Direttrice Generale del Comune, sedotti anche loro dal nuovo uomo della provvidenza.
Ma Pelligra non è a Catania solo per lo sport. È lui stesso a dichiararlo in ogni occasione. L’acquisto delle società sportive, come sempre, ha soprattutto l’obiettivo di fare acclamare i potenti. “Non investirò solo nel calcio”. L’edilizia è il motore di tutto e il gruppo Pelligra è interessatissimo alle aree edificabili che esistono in città. L’ex assessore allo sport Sergio Parisi, aspirante candidato Sindaco del partito Fratelli d’Italia alle prossime elezioni comunali, ha promosso lo scorso 13 dicembre allo Yachting Club un incontro dal titolo “città che cambiano” del quale Ross Pelligra era ospite d’onore. Insieme a lui e a Parisi, anche Antonello Biriaco, Presidente di Confindustria e Rosario Fresta, presidente dell’associazione dei costruttori edili. “Fondi europei, programmazione, sport, qualità della vita. Dalle buone prassi amministrative ai cantieri aperti. Idee e progetti di trasformazione urbana”, questo il tema dell’incontro. All’evento Pelligra ha parlato di costruzioni e affari, mostrando i suoi cantieri e i suoi progetti edilizi sparsi per il mondo. La reazione, al solito, è stata strabiliata: “mi sono entusiasmato solo a vedere quello che hanno fatto in Australia e in altre parti del mondo, oltre a quello che potrebbero replicare qui grazie al nostro clima ed al nostro entusiasmo” ha commentato il candidato Sindaco, Sergio Parisi. Un via libera agli affari di Pelligra.
Il primo affare: la gestione dello stadio Cibali e del campo di Nesima.
L’11 agosto 2022 la Giunta comunale di Catania, nell’ultima data utile prima delle dimissioni, ha emanato una delibera: “Formulazione atto di indirizzo politico finalizzato a garantire l’apertura dello stadio A. Massimino, unitamente al campo di calcio di Nesima”. Obiettivo unico assicurare alla Catania SSD di Pelligra “la fruizione e l’uso dello stadio “A. Massimino”, per lo svolgimento delle partite e per quanto concerne la gestione sportiva, unitamente al campo di calcio di “Nesima” per gli allenamenti”. La delibera indica il tempo della concessione. “Periodo provvisorio e temporaneo compreso fra il 21 agosto 2022 e il 30 novembre 2022, nelle more del pronunciamento da parte del Consiglio Comunale e della conclusione della conseguente procedura ad evidenza pubblica” circa l’esternalizzazione degli impianti sportivi.
Nulla importa agli uffici comunali, né al Responsabile per la prevenzione della corruzione, che il campo di Nesima nel momento in cui viene concesso provvisoriamente a titolo gratuito alla società di Pelligra sia già oggetto di un bando pubblico per l’affidamento ad associazioni sportive. Nulla importa che il campo di Nesima è stato appena oggetto di una importante ristrutturazione costata parecchie centinaia di migliaia di euro pubblici. Il 20 novembre, come da copione, la Catania SSD se ne aggiudica la gestione. Nessun’altra società sportiva si presenta alla gara.
Più complessa e intricata la vicenda dell’affidamento dello Stadio Angelo Massimino. Il 25 agosto il Consiglio Comunale approva la delibera di esternalizzazione dello stadio dando mandato alla direzione sport di confezionare un bando per l’affidamento. Ma il 28 settembre 2022 il “servizio di attuazione con fondi UE di progetti di riqualificazione urbana e transizione Green e sport”, guidato dal dirigente Paolo Di Caro, approva un “verbale e un piano di conduzione tecnica per l’apertura, la fruizione e l’uso temporaneo dello stadio” da parte della società Catania SSD. Il provvedimento, in maniera spregiudicata, descrive le modalità con le quali si consuma l’accordo tra Comune e Pelligra per la gestione dello Stadio della città.
“In data 26.09.2022, presso la Direzione “Politiche Comunitarie Fondi Strutturali Politiche Energetiche – Sport”, si è tenuto un incontro fra il Comune di Catania e la società “Catania SSD”, nel corso di tale incontro, le parti, nel rispetto di quanto previsto nell’atto di indirizzo politico della Giunta Comunale, hanno concordato i termini secondo cui la società “Catania SSD” potrà fruire temporaneamente di parte dello stadio “A. Massimino” altresì definendo un piano di conduzione e manutenzione provvisorio dell’impianto contenente gli adempimenti a cui la società si obbliga; tramite tale accordo, sono stati temporaneamente trasferiti alla società “Catania SSD” gli oneri di gestione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, non altrimenti sopportabili da parte dell’Amministrazione comunale, altresì pattuendo il versamento mensile anticipato di una somma a copertura dei costi per il consumo dell’energia elettrica e delle spese generali, determinato attraverso una verifica tecnica dei consumi presunti computati da questo ufficio; pertanto, la sottoscrizione del predetto accordo configura un sicuro vantaggio economico per l’Amministrazione comunale, anche in termini di minori responsabilità, civili, penali, amministrative ed erariali, a cui la stessa è esposta per tutti gli adempimenti non più a suo carico; i termini specifici di quanto pattuito fra le Parti sono riportati in apposito verbale, sottoscritto, che si allega al presente provvedimento unitamente al Piano di conduzione tecnica dell’impianto e al verbale di rilievo fotografico del sopralluogo congiunto dello stato dei luoghi dello stadio Massimino”.
Di questi documenti nessuna traccia. Il Comune ha deciso di non renderli ancora pubblici. Per Pelligra la sicurezza della gestione dello stadio fino alla fine della stagione. “Il presente provvedimento ha natura temporanea e provvisoria e, salvo diverse disposizioni dell’Amministrazione comunale, ha efficacia fino all’affidamento in concessione dello stadio “A. Massimino” conseguente all’espletamento della gara ad evidenza pubblica e, comunque, non oltre la conclusione della stagione sportiva 2022/2023”.
Uno stadio tutto nuovo.
Con fondi pubblici del Patto per lo Sviluppo della città di Catania sono stati finanziati i lavori di riqualificazione dello stadio Angelo Massimino. Quasi sei milioni e mezzo di euro di investimento pubblico aggiudicato all’impresa SCS Costruzioni Edili Srl, con un ribasso di oltre il 30%. A questi si aggiungono un milione duecento mila euro pubblici finanziati dal PON Metro per l’efficientamento energetico dello stadio. Tutti soldi pubblici, consegnati alla gestione di Pelligra, che per lo stadio, a oggi, non sta mettendo nemmeno un euro.
La corsa alle aree edificabili.
Nuovi supermercati, nuovi parcheggi, nuovi palazzi sul waterfront, imprese private che vogliono costruire nell’area dell’aeroporto. A Catania è una rincorsa a costruire. Ross Pelligra ha dichiarato pubblicamente di essere pronto a investire sull’area di Cibali e di Nesima. Dalla Direzione Urbanistica arrivano delibere che programmano project financing sulle aree comunali del waterfront di viale Africa. Il potentissimo Ingegnere Biagio Bisignani, alto dirigente del Comune, è il protagonista indiscusso di questa crescita di provvedimenti, autorizzazioni e concessioni, mentre continua a mancare qualsiasi strumento di pianificazione urbanistica. Le regole sono tutte rispettate? C’è stata, nel passato, una consuetudine negli uffici comunali: quando un progetto interessava alla politica, che fosse il PUA alla playa, che fosse la demolizione e ricostruzione del mulino Santa Lucia, che fosse la realizzazione di un parcheggio interrato o di qualche centro commerciale, gli uffici sembravano mettersi sull’attenti: i funzionari lasciavano spazio agli assessori e i problemi si risolvevano con più facilità. Regole non scritte che non valevano per tutti i cittadini ma solo per alcuni ricchi amici.
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Ross Pelligra non parla bene l’italiano, ha il simpatico accento di una Sicilia antica, imparato dai nonni emigrati in Australia da Rosolini. Che ha fiuto per gli affari lo si capisce dal sito internet della sua società, dove in homepage sono riportati i più importanti progetti realizzati e dove campeggia una curiosa sezione: “Online casinos invest in commercial constructions” (i casinò online investono nell’edilizia commerciale). Nessuno può sapere se questa è una storia nuova o una vecchia storia che si ripete. Certo è che in questo momento Ross Pelligra, come fu per editori, sceicchi e archistar, ha la città ai suoi piedi.