I fatti rispetto a qualche giorno fa non sono cambiati
Una giornata a Telejato
Se un osservatore fosse stato presente a Telejato il giorno 29 dicembre del 2014, avrebbe visto arrivare alle 11 del mattino una dozzina di persone, infervorate a discutere tra loro.
Li avrebbe scorti dare il benvenuto ad un perfetto sconosciuto e lasciargli documentare una loro giornata di lavoro, come una zecca sull’orecchio di un cane bastardo.
Avrebbe assistito a numerose telefonate ed un continuo andirivieni di gente che rilascia dichiarazioni ed espone congetture e fa gli auguri di buon anno nuovo con grandi pacche sulle spalle; intrufolandosi nel bagagliaio di un furgone scassato sarebbe arrivato al cimitero di Partinico e notato l’irrigidirsi di chi ci lavorava all’arrivo dei noti impiccioni.
Un cane curioso l’avrebbe annusato a sua volta, tra condomini di tombe. Per strade come regie trazzere, tornato all’emittente, avrebbe testimoniato al miracolo dell’assemblaggio di un telegiornale locale mentre va in onda: come la sintesi proteica, avrebbe appuntato a margine di un foglio fitto di appunti, cercando di non sbagliare.
Pure se si è stanchi per aver trascinato in giro una telecamera da 20 kg. Il pranzo verso le 17. Poi la cena: pollo arrosto e antiacido. La dozzina sarebbe divenuta una ventina scarsa; tutti accenti diversi, dal toscano al cata-trapanese. Minchia la parola più ripetuta, come OM se ci fosse Siddharta, ma questa settimana non c’è ‘chè ha un convegno importante a Lisbona.
Ci sarebbe stato però chi controlla con fare compulsivo il segnale delle telecamere a circuito chiuso, ritrasmesso sullo schermo di un tablet.
L’osservatore, pur nel limite rappresentato dalla durata della propria esperienza, avrebbe dedotto alcuni elementi, consapevole della loro falsificabilità: chi fa una vita del genere non si arricchisce, ma tira a campare. Corollario: forse ama quel che fa.
Ha bisogno degli altri e in cambio insegna qualcosa che altrove non si può imparare, un metodo di lettura e racconto dei fenomeni umani; il gruppo in esame sembra una famiglia i cui membri non sono necessariamente imparentati. Corollario: qualcosa di forte li unisce.
Con l’informazione adeguata la coscienza ha più strumenti per compiere scelte corrette: arriva anche la responsabilità di fare e dire di conseguenza. E quella di non dire. Dati i temi affrontati, molti sarebbero interessati al cessare delle trasmissioni qualora queste fossero accurate. Corollario: Telejato deve continuare
testo e foto di Pietro Marino