Google, Ebay, Amazon… La corsa al bitcoin
La moneta elettronica e i colossi di internet: cos’è cambiato, cos’altro sta cambiando
Già un paio di anni fa, alcuni dei colossi di internet (Google, Amazon, Ebay) hanno mostrato interesse nei confronti della moneta elettronica Bitcoin. Vi abbiamo dato ampio spazio perchè, pur finendo in un nulla di fatto, questi approcci erano di altissimo livello; sia per le compagnie, grandi aziende multinazionali in grado di battere una propria moneta o iniziare a usare Bitcoin prima dei concorrenti e delle nuove startup; sia per i personaggi e le situazioni.
Basti pensare al presidente di Google Eric Schmidt che rispondendo a un botta-e-risposta in una conferenza degli sviluppatori diceva che la sua compagnia “ha pensato di accettare bitcoin o creare una moneta simile” già nel 2011 ma di non averlo fatto per problemi legali negli Stati Uniti.
Google è poi entrato nel mondo dei pagamenti con Google Wallet (un rivale di Paypal). Poi abbiamo ritrovato il presidente di Google, Schmidt, a casa del rifugiato Assange, che gli fa conoscere questa cosa nuova che sarebbe il Bitcoin…
Jeff Bezos, fondatore e amministratore di Amazon, un anno fa lanciava negli Stati Uniti, Amazon Coin (da poco arrivata anche in Italia). Non si tratta di una cryptomoneta elettronica tipo Bitcoin, ma è qualcosa di più di una raccolta punti; gli sviluppatori di App Android vengono parzialmente pagati in Amazon Coin.
Nel 2014, inziato con l’entusiamo di Overstock (un rivale di Amazon negli Stati Uniti nella vendita per corrispondenza) che accetta bitcoin in pagamento, e di Zynga (giochi su Facebook), il trauma del fallimento di Mt Gox è stato parzialmente assorbito; a partire dalla conferenza di Amsterdam del mese scorso una serie di buone notizie hanno cambiato il clima.
John Donahoe, presidente di Ebay – una compagnia in un primo tempo ostile a Bitcoin, tanto da non permettere il commercio di cryptovalute in cambio di dollari sulla sua piattaforma – il 5 giugno, intervistato da Cnbc, dice “Stiamo per integrare le cryptomonete nel nostro portafoglio” e aggiunge che possiede bitcoin ma non li ha comprati come investimento ma per utilizzarli e capirne il funzionamento.
È recente anche la notizia che Amazon ha registrato un brevetto che consente l’acquisto di servizi cloud in maniera anonima; Bitcoin e la moneta p2p vengono espressamente citati nel brevetto.
Il disgelo di Apple
Il disgelo raggiunge persino Apple, decisamente tra le corporation più ostili nel confronti di Bitcoin, tanto da non permettere applicazioni come portafogli Bitcoin sul suo sistema operativo per dispositivi mobili iOS. Ora nuove linee guida permetteranno l’ingresso delle App Bitcoin su Apple Store.
Un interesse ormai notevole verso bitcoin si registra anche nel mondo dell’intrattenimento – in particolare fra musicisti e squadre sportive. Qualche esempio: i Sacramento King (Nba) ora accettano bitcoin all’interno dello stadio per biglietti e merchandising; Budweiser, nella serie di concerti che sponsorizza, regala 10 dollari in bitcoin a chi compra il biglietto; i musicisti come i Rapper 50 cent e gli Snoop Dogg vendono i loro ultimi album nella moneta elettronica, così come Mel B.
La terza tv satellitare
Dish network, la terza tv satellitare negli Stati Uniti (un’azienda da 14 miliardi di dollari di fatturato) ha appena annunciato che entro l’anno accetterà bitcoin in pagamento per i propri servizi. Se qualcuno non dovesse precederla, sarebbe la più grande azienda ad accettare bitcoin.